Pane e tulipani (Silvio Soldini, 2000)
Pane e tulipani
di Silvio Soldini – Italia 2000
con Licia Maglietta, Bruno Ganz
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Rivisto in DVD, per ricordare Bruno Ganz.
La casalinga pescarese Rosalba (Licia Maglietta) viene dimenticata dal pullman (e dalla famiglia, il marito e due figli adolescenti) all'Autogrill durante una gita turistica a Paestum. Ne approfitta per seguire per una volta l'impulso del momento, facendo l'autostop fino a Venezia, città dove non è mai stata, intenzionata a trascorrervi qualche giorno da sola. Qui incontrerà una serie di personaggi eccentrici, a cominciare da Fernando (Bruno Ganz), attempato cameriere di origini islandesi, dai modi gentili e dal linguaggio forbito (ha imparato a memoria l'"Orlando Furioso"), e imparerà a essere sé stessa. Il miglior film di Soldini, un gioiellino che quasi non sembra neanche un film italiano (ricorda semmai l'umorismo finlandese alla Kaurismäki o un certo surrealismo giapponese alla Murakami). Sotto l'aspetto di commedia leggera e simpatica, da cui è facile lasciarsi catturare, mette al centro della scena un personaggio di mezza età che trova un'opportunità di "rifiorire" quando ormai non ci pensava più (come i tulipani che infatti perderanno i petali quando lei partirà). La Maglietta è perfetta nel ruolo della casalinga "media" (un po' goffa, insicura, incompresa e non apprezzata da familiari che la trascurano: e infatti la dimenticano in autostrada), in cerca di una pausa e di qualche giorno di indipendenza, che riesce a reinventarsi e a riscoprire il proprio lato bohémienne in un contesto diverso e romantico (la Venezia dei canali e degli scorci non turistici), fra negozietti di fiori, vecchie canzoni e fisarmoniche. Non è da meno Ganz, con la sua recitazione attenuata, nel dare vita a una figura con un passato tragico (all'inizio Rosalba, senza saperlo, lo salva dalle incombenti idee di suicidio) e con un fascino particolare. Ma in generale tutti i personaggi, anche quelli minori – dalla vicina di casa Grazia Reginella (Marina Massironi), "massaggiatrice olistica", al vecchio e burbero anarchico Fermo (Felice Andreasi), proprietario del negozio di fiori dove Rosalba trova lavoro; dal grossolano marito Mimmo (Antonio Catania), all'idraulico (Giuseppe Battiston) che questi assume come investigatore per rintracciare la moglie – pur sfiorando spesso la macchietta, sono originali e vivi, entrano nella storia quasi casualmente (per poi rimanerci) e sono immersi in un'atmosfera romantica e realistica al tempo stesso, fra la favola (con Rosalba nei panni di Cenerentola: a un certo punto perde persino la scarpetta) e la ricostruzione di un Nord-Est d'altri tempi o forse fuori dal tempo, una strana commistione fra un passato ricco di fascino e di cultura e un presente kitsch o in decadenza. Molte i momenti divertenti (il bambino con il cartello "Cercasi nuovi genitori") o surreali (i "sogni lucidi" della protagonista) e le frasi cult ("Mi duole contraddirla, signora, ma i cinesi sono i piu grandi ristoratori del mondo", "Venezia è una città con grossissimi problemi idraulici"). Tatiana Lepore è Adele, la madre del piccolo Eliseo. Il cantante nella balera dove Rosalba e Fernando vanno a ballare è Don Backy (che canta "Frasi d'amore").
2 commenti:
Indimenticabile, non solo per le frasi folgoranti che hai riportato, ma per la grazia che aleggia in tutto il film.
Raramente uso aggettivi come "delizioso", ma questo film lo merita!
È un film davvero molto gradevole, una di quelle pellicole dove il mix di ingredienti funziona alla perfezione. E Bruno Ganz dimostra di essere a suo agio anche con un ruolo da commedia romantica! :)
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