18 febbraio 2019

Pane e tulipani (Silvio Soldini, 2000)

Pane e tulipani
di Silvio Soldini – Italia 2000
con Licia Maglietta, Bruno Ganz
***

Rivisto in DVD, per ricordare Bruno Ganz.

La casalinga pescarese Rosalba (Licia Maglietta) viene dimenticata dal pullman (e dalla famiglia, il marito e due figli adolescenti) all'Autogrill durante una gita turistica a Paestum. Ne approfitta per seguire per una volta l'impulso del momento, facendo l'autostop fino a Venezia, città dove non è mai stata, intenzionata a trascorrervi qualche giorno da sola. Qui incontrerà una serie di personaggi eccentrici, a cominciare da Fernando (Bruno Ganz), attempato cameriere di origini islandesi, dai modi gentili e dal linguaggio forbito (ha imparato a memoria l'"Orlando Furioso"), e imparerà a essere sé stessa. Il miglior film di Soldini, un gioiellino che quasi non sembra neanche un film italiano (ricorda semmai l'umorismo finlandese alla Kaurismäki o un certo surrealismo giapponese alla Murakami). Sotto l'aspetto di commedia leggera e simpatica, da cui è facile lasciarsi catturare, mette al centro della scena un personaggio di mezza età che trova un'opportunità di "rifiorire" quando ormai non ci pensava più (come i tulipani che infatti perderanno i petali quando lei partirà). La Maglietta è perfetta nel ruolo della casalinga "media" (un po' goffa, insicura, incompresa e non apprezzata da familiari che la trascurano: e infatti la dimenticano in autostrada), in cerca di una pausa e di qualche giorno di indipendenza, che riesce a reinventarsi e a riscoprire il proprio lato bohémienne in un contesto diverso e romantico (la Venezia dei canali e degli scorci non turistici), fra negozietti di fiori, vecchie canzoni e fisarmoniche. Non è da meno Ganz, con la sua recitazione attenuata, nel dare vita a una figura con un passato tragico (all'inizio Rosalba, senza saperlo, lo salva dalle incombenti idee di suicidio) e con un fascino particolare. Ma in generale tutti i personaggi, anche quelli minori – dalla vicina di casa Grazia Reginella (Marina Massironi), "massaggiatrice olistica", al vecchio e burbero anarchico Fermo (Felice Andreasi), proprietario del negozio di fiori dove Rosalba trova lavoro; dal grossolano marito Mimmo (Antonio Catania), all'idraulico (Giuseppe Battiston) che questi assume come investigatore per rintracciare la moglie – pur sfiorando spesso la macchietta, sono originali e vivi, entrano nella storia quasi casualmente (per poi rimanerci) e sono immersi in un'atmosfera romantica e realistica al tempo stesso, fra la favola (con Rosalba nei panni di Cenerentola: a un certo punto perde persino la scarpetta) e la ricostruzione di un Nord-Est d'altri tempi o forse fuori dal tempo, una strana commistione fra un passato ricco di fascino e di cultura e un presente kitsch o in decadenza. Molte i momenti divertenti (il bambino con il cartello "Cercasi nuovi genitori") o surreali (i "sogni lucidi" della protagonista) e le frasi cult ("Mi duole contraddirla, signora, ma i cinesi sono i piu grandi ristoratori del mondo", "Venezia è una città con grossissimi problemi idraulici"). Tatiana Lepore è Adele, la madre del piccolo Eliseo. Il cantante nella balera dove Rosalba e Fernando vanno a ballare è Don Backy (che canta "Frasi d'amore").

2 commenti:

Marisa ha detto...

Indimenticabile, non solo per le frasi folgoranti che hai riportato, ma per la grazia che aleggia in tutto il film.
Raramente uso aggettivi come "delizioso", ma questo film lo merita!

Christian ha detto...

È un film davvero molto gradevole, una di quelle pellicole dove il mix di ingredienti funziona alla perfezione. E Bruno Ganz dimostra di essere a suo agio anche con un ruolo da commedia romantica! :)