Amleto si mette in affari (Aki Kaurismäki, 1987)
Amleto si mette in affari (Hamlet liikemaailmassa)
di Aki Kaurismäki – Finlandia 1987
con Pirkka-Pekka Petelius, Esko Salminen
**1/2
Rivisto in divx, in originale con sottotitoli inglesi.
La vicenda di Amleto, ambientata ai giorni nostri e girata come se si trattasse di un film noir. Il protagonista (Petelius) è qui il figlio del presidente di una grande azienda, che viene assassinato dal socio in affari Klaus (Salminen), amante di sua moglie Gertrud (Elina Salo). Quando Amleto riceve dal fantasma del padre l'ordine di vendicarlo, ne seguirà un bagno di sangue. La trama si snoda fedelmente come nella tragedia di Shakespeare, di cui riprende anche diverse battute (nella lettera che Amleto scrive ad Ofelia, o nei suoi discorsi da "pazzo"; curiosamente, invece, è assente il monologo "Essere o non essere"): ma nel finale c'è un notevole colpo di scena, che cambia completamente il significato dell'opera originale, non senza una certa irriverenza. E dunque, più che i temi shakespeariani, ad emergere in primo piano sono il cinismo e l'ironia con cui Kaurismäki ritrae il mondo dell'industria e degli affari. In un certo senso il regista finlandese rifà quello che aveva fatto con "Delitto e castigo" di Dostoevsky, attualizzando un testo classico e adattandolo non solo al suo cinema (personaggi laconici, atmosfere da anni cinquanta) ma anche allo scenario contemporaneo, con la contrapposizione fra imprenditori capitalisti (la famiglia di Amleto) e lavoratori proletari (il suo autista, che lavora sotto copertura per il sindacato). L'atmosfera noir, che ben contestualizza la "resa dei conti" familiare a colpi di pistola, è resa dalla fotografia in bianco e nero, dall'illuminazione a bassa intensità (che mette in risalto alcuni particolari, come la camicia bianca del padre di Amleto che ne fa un fantasma ancora prima della morte), dalla colonna sonora (che fonde musica sinfonica – Shostakovich e Ciajkovskij – e blues – Elmore Jones), dai titoli di testa e dai cartelli che punteggiano la pellicola. Non mancano i consueti tocchi di straniante umorismo, con Klaus vorrebbe ridurre le attività diversificate del gruppo, chiudendo i cantieri navali e le segherie per tuffarsi nell'industria delle paperelle di gomma (!), e le battute sarcastiche sulle rivalità scandinave ("Direte che state viaggiando per divertimento" – "In Norvegia?"). Kati Outinen è un'Ofelia arrampicatrice sociale (bella la scena del suo suicidio nella vasca da bagno, con tanto di paperella di gomma), Kari Väänänen è un umiliato Lauri/Laerte, che muore con la testa dentro una radio; Puntti Valtonen e Mari Rantasila sono l'autista Simo e la cameriera Helena; per il fido Matti Pellonpää, invece, solo un cameo come guardiano notturno.
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