20 maggio 2019

Il vento e il leone (John Milius, 1975)

Il vento e il leone (The Wind and the Lion)
di John Milius – USA 1975
con Sean Connery, Candice Bergen
*1/2

Visto in divx alla Fogona, con Marisa.

Nel 1904, in un Marocco in cui l'autorità del sultano è destabilizzata dalle potenze coloniali straniere, il predone berbero el-Raisuli (Sean Connery) rapisce una donna americana, Eden Pedecaris (Candice Bergen), e i suoi due figli, portandoli con sé nel deserto e scatenando l'ira del presidente Theodore Roosevelt (Brian Keith), che si prende a cuore la faccenda. Mentre l'iniziale ostilità dei rapiti verso el-Raisuli si tramuta man mano in fascinazione e affetto, le truppe americane giungono in Marocco, trovandosi ingabbiate in una ragnatela di intrighi diplomatici e politici, e la tensione cresce fino all'orlo di una guerra. Tratto in parte da una storia vera (che riguardava però un uomo di origine greca, Ion Perdicaris, e non una donna), un fumettone d'avventura ingenuo ed epico ma anche assai noioso, almeno quando sono in scena il protagonista e la donna rapita, anche per via di un mood non ben definito (non si capisce mai se il tutto sia da prendere sul serio o meno) e di tante scene implausibili. Oltre alla prestanza e al carisma di Connery, a spingere Eden e i due figli a simpatizzare progressivamente per il loro rapitore è una sorta di sindrome di Stoccolma, visto che l'analisi delle sue motivazioni politiche (la lotta contro i colonialisti stranieri) è del tutto superficiale. Più interessante la dinamica del confronto a distanza fra Roosevelt e el-Raisuli (sono loro due il “vento” e il “leone” del titolo), che – pur non incontrandosi mai di persona (il presidente non lascia gli Stati Uniti, impegnato com'è nella campagna per la rielezione, nelle trattative per la costruzione del canale di Panama, e nelle sue attività venatorie) – condividono un reciproco rispetto, nonché l'amore per le armi e gli animali selvatici (come l'orso grizzly che il presidente fa impagliare e collocare allo Smithsonian). Naturalmente gli americani (anche se guerrafondai) sono buoni e i tedeschi sono cattivi. Nonostante le premesse, la violenza è sempre tenuta da Milius rigorosamente fuori inquadratura. John Huston è il segretario di stato John Hay, Steve Kanaly il capitano Jerome.

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