Un eroe (Asghar Farhadi, 2021)
Un eroe (Qahreman)
di Asghar Farhadi – Iran/Francia 2021
con Amir Jadidi, Mohsen Tanabandeh
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Visto in TV (Now Tv).
In carcere per non aver pagato un debito, Rahim (Amir Jadidi) ha due giorni di permesso da trascorrere in famiglia, durante i quali vorrebbe vendere le monete d'oro contenute in una borsa che afferma di aver trovato per strada, accanto a una fermata d'autobus. Quando si rende conto che il ricavato non basterebbe comunque a soddisfare il suo creditore (Mohsen Tanabandeh), decide invece di restituire la borsa al legittimo proprietario, e a tal fine affigge degli annunci in strada. Una donna si presenta in effetti a reclamare la borsa. E la notizia del gesto disinteressato di Rahim si diffonde rapidamente, trasformandolo suo malgrado in un eroe e un modello di virtù e valore civico. L'uomo viene intervistato in televisione e sui giornali, e sia i responsabili del carcere sia un'associazione benefica ne approfittano per tessergli attorno una narrazione di retorica e di propaganda. Ma pian piano vengono alla luce anche sospetti e illazioni, anonime e sui social media, secondo cui Rahim si sarebbe inventato tutto... Asghar Farhadi torna a girare in Iran per raccontare una parabola ambigua (e mediatica) sull'onestà e l'ipocrisia. Cosa sia accaduto davvero non viene chiarito: Rahim afferma in seguito che la borsa non è stata trovata da lui, ma dalla sua compagna Farkhondeh (Sahar Goldoost), ma le date non coincidono; la proprietaria, dopo esserne tornata in possesso, sparisce nel nulla e non può più essere rintracciata per confermare la sua storia (anche se avrebbe i suoi validi motivi). Ma soprattutto la vicenda mette in luce gli interessi e le ipocrisie dietro ogni narrazione "popolare" di bontà e di successo, con Rahim (e suo figlio, il piccolo e balbuziente Siavash) tirati da tutte le parti per mettere in scena e far apparire nel migliore dei modi al pubblico, di volta in volta, le istituzioni e le organizzazioni carcerarie, la famiglia del debitore e quella del creditore. Parole e azioni servono per "comprare la reputazione", in una compravendita cui inizialmente partecipa lo stesso Rahim, salvo ribellarsi nel finale. Premiato a Cannes con il Grand Prix speciale della giuria, il film è ispirato a una storia vera (ci sono state controversie in proposito, fra il regista e una sua ex studentessa, su chi abbia avuto l'idea) e illustra un (altro) aspetto della società iraniana o, se vogliamo, più in generale del mondo contemporaneo: non mancano le affinità, per esempio, con "Eroe per caso" di Stephen Frears, con Dustin Hoffman.
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