11 febbraio 2023

A time to live, a time to die (Hou Hsiao-hsien, 1985)

Ricordi dell'infanzia (Tong nien wang shi)
di Hou Hsiao-hsien – Taiwan 1985
con Yu An-shun, Tien Feng, Mei Fang
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Rivisto su YouTube, in originale con sottotitoli inglesi.

Il piccolo Hsiao (chiamato da tutti "Ah-ha") cresce nella Taiwan degli anni cinquanta e sessanta, dove suo padre si è trasferito nel 1947 fuggendo dalla Cina continentale. Diviso in due parti, nelle quali il protagonista ha rispettivamente dieci e diciotto anni, il film è ispirato alle memorie di gioventù del regista stesso, e rappresenta il secondo tassello di una trilogia di "ricordi dell'infanzia" dopo il precedente "In vacanza dal nonno" (basato sulle memorie dello sceneggiatore Chu Tien-wen, collaboratore abituale di HHH) e prima del successivo "Dust in the wind" (basato su quelle dell'altro co-sceneggiatore Wu Nien-jen). La quotidianità di un microcosmo domestico e rurale, le difficoltà economiche e politiche, i lutti in famiglia (nelle due sezioni Hsiao perde rispettivamente il padre, malato di tubercolosi, e poi la madre, per un tumore alla gola), i rapporti con la nonna svampita (che progetta in continuazione di tornare "in patria", ovvero in Cina), la sorella maggiore, i tre fratelli, gli amici, le ragazze... tutto contribuisce a una narrazione delicata e avvolgente, con un ritmo naturale e mai noioso, dove l'insieme è la somma delle parti. E le ripetute inquadrature dei medesimi ambienti (la strada fuori dalla casa di famiglia, con il grande albero che la sovrasta; gli interni domestici, come la stanza con la scrivania del padre), lungo il trascorrere degli anni, donano un legame emotivo al tutto. Più che nostalgico o celebrativo, lo sguardo rivolto al passato è rievocativo, triste e malinconico (la crescita del protagonista va di pari passo con gli inevitabili cambiamenti e la dissoluzione famigliare), mai edulcorato (in particolare nella seconda parte, quando Hsiao finisce sulla "cattiva strada", fra ribellioni a scuola e risse fra bande rivali). Commovente il finale. Il titolo inglese (scritto a volte anche come "The time to live and the time to die") è ispirato a quello di un film di Douglas Sirk del 1958, noto in Italia come "Tempo di vivere".

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