22 luglio 2022

Spider-Man: No way home (Jon Watts, 2021)

Spider-Man: No way home (id.)
di Jon Watts – USA 2021
con Tom Holland, Zendaya, Willem Dafoe
**1/2

Visto in TV (Now Tv).

Avendo Mysterio rivelato a tutto il mondo la sua identità segreta al termine del precedente "Spider-Man: Far from home" (si noti come tutti e tre i film di Spider-Man finora coprodotti dalla Marvel abbiano la parola "home" nel titolo), Peter Parker (Holland) scopre che la propria vita – sia quella da supereroe che quella privata – si è fatta ormai molto difficile, e lo stesso vale per i suoi amici più cari (MJ e Ned). Decide così di chiedere aiuto al Dottor Strange (Benedict Cumberbatch), affinché cancelli con un incantesimo la sua identità segreta dalla memoria di tutti. Per un errore, però, l'incantesimo produce un effetto ben diverso, attirando dal Multiverso (l'insieme di dimensioni alternative che compongono l'universo Marvel) tutti i personaggi che, in un modo o nell'altro, sono a conoscenza del fatto che Peter Parker è l’Uomo Ragno. Fra questi, in particolare, una serie di "cattivi" visti nelle incarnazioni precedenti della franchise, molti dei quali strappati al loro continuum un attimo prima della morte per opera dei rispettivi Peter: rivediamo così il folle Goblin (Willem Dafoe, dallo "Spider-Man" di Sam Raimi del 2002), il Dottor Octopus (Alfred Molina, da "Spider-Man 2"), l'Uomo Sabbia (Thomas Haden Church, da "Spider-Man 3"), Lizard (Rhys Ifans, da "The amazing Spider-Man" del 2012) ed Electro (Jamie Foxx, da "The amazing Spider-Man 2", con un aspetto ridisegnato). Inizialmente Peter proverà ad aiutarli o a farseli amici, ma quando gli si rivolteranno contro (Goblin in particolare, che provoca la morte di zia May) dovrà affrontarli con l'aiuto delle proprie controparti, vale a dire gli Spider-Man interpretati da Tobey Maguire (nei film di Sam Raimi usciti dal 2002 al 2007) e Andrew Garfield (in quelli di Marc Webb usciti nel 2012 e 2014). Enorme successo commerciale (è stato il film con i maggiori incassi al botteghino in epoca di pandemia) per la pellicola del personaggio forse più grandiosa e ambiziosa nelle sue intenzioni, che recupera e fonde insieme le più recenti incarnazioni del Tessiragnatele (rivelando che ogni reboot costituisce un universo alternativo, un concetto con cui i lettori dei fumetti Marvel erano già familiari, fra retcon e "What if...") ispirandosi forse al successo del film d'animazione "Spider-Man: Un nuovo universo" che era basato su un'idea simile. E naturalmente è un'occasione ghiotta per rivedere alcuni dei migliori attori delle pellicole precedenti (su tutti Dafoe e Molina) e per far interagire in una serie di imbarazzanti siparietti (che vorrebbero essere comici) i tre attori che hanno incarnato Peter Parker nel ventunesimo secolo (confermando, se ce n'era bisogno, che Holland è di gran lunga il migliore dei tre). Tutto ciò, però, rende inevitabile il fatto che il film non sia godibile a sé stante: per apprezzarlo appieno bisogna essere un "Marvel zombie", o quantomeno un nerd che si sia sciroppato tutti i film precedenti, non solo quelli del Marvel Cinematic Universe (vedi anche i mille riferimenti a Daredevil, Nick Fury, gli Avengers o Thanos) ma addirittura quelli fuori continuity. Se ci aggiungiamo qualche svolta un po' forzata, troppe strizzatine d'occhio e un brusco rallentamento nella parte centrale, il risultato è tutt'altro che perfetto, per quanto resti godibile (gli Spider-Man sono comunque superiori alla media degli altri film Marvel). Per la prima volta, anche in questo universo, abbiamo la celebre frase "Da un grande potere derivano grandi responsabilità", che dona all'intera trilogia finora realizzata il sapore della origin story. Il reset finale, che consentirà alla franchise, se lo vorrà, di ripartire ancora una volta (quasi) da zero, ricorda invece certe retcon proposte anche nei fumetti e spesso male accolte dai lettori (come il famigerato "Soltanto un altro giorno", One More Day, di Straczynski e Quesada). Nella scena mid-credits, apparizione a sorpresa del Venom interpretato da Tom Hardy (il che non ha senso: Eddie Brock non conosceva l'identità di Spider-Man!), che lascia un pezzo di simbiota nel MCU. Nel cast, tornano dai film precedenti Marisa Tomei (May), Zendaya (MJ, che in questo universo sta Michelle Jones e non per Mary Jane), Jacob Batalon (Ned, con il cognome Leeds confermato), Jon Favreau (Happy Hogan), mentre J.K. Simmons, senza bisogno di salti dimensionali, è J. Jonah Jameson.

2 commenti:

Babol ha detto...

A me non è dispiaciuto, nonostante le forzature, ho apprezzato parecchio la svolta più adulta della storia e il ritorno di villain storici.

Christian ha detto...

Sì, il tutto sa un po' di gimmick, però come ho detto i film dell'Uomo Ragno mi sembrano avere qualcosa in più della media degli altri della Marvel, in questa fase.