24 luglio 2022

Doctor Strange nel multiverso della follia (S. Raimi, 2022)

Doctor Strange nel multiverso della follia (Doctor Strange in the Multiverse of Madness)
di Sam Raimi – USA 2022
con Benedict Cumberbatch, Elizabeth Olsen
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Visto in TV (Disney+).

Per proteggere la giovane America Chavez (Xochitl Gomez), teenager in grado di aprire "varchi" fra gli universi paralleli che compongono il Multiverso, da Wanda/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen), che intende assorbirne i poteri per trasferirsi in un mondo alternativo in cui potrà vivere felice con i propri figli Billy e Tommy (che in realtà non esistono: li aveva creati con la propria magia nella serie televisiva "WandaVision"), il Dottor Strange (l'ottimo Cumberbatch) si getta alla ricerca del Libro dei Vishanti, il contraltare al Darkhold, il volume di incantesimi maledetti il cui utilizzo ha reso appunto cattiva Wanda. Il secondo film "a solo" del Dottor Strange (ma il personaggio nel frattempo ha avuto ruoli, anche di primo piano, nei film di Thor, degli Avengers e di Spider-Man) è una scorribanda attraverso alcuni (pochi, per la verità, e nemmeno tanto "folli", a dispetto del titolo) universi paralleli. Fra questi spicca Terra-838 (esattamente come nei fumetti, ogni mondo ha un proprio numero di catalogazione: quello del "normale" MCU è chiamato Terra-616, anche se in precedenza questa era la denominazione dell'universo dei comics, non di quello dei film), dove facciamo la conoscenza degli Illuminati, il gruppo di leader di supereroi di cui fanno parte il barone Mordo (Chiwetel Ejiofor, qui stregone supremo), Black Bolt/Freccia Nera (Anson Mount), Maria Rambeau/Captain Marvel (Lashana Lynch), Peggy Carter/Captain Carter (Hayley Atwell), Reed Richards/Mister Fantastic (John Krasinski), e Charles Xavier/Professor X (Patrick Stewart), tutte versioni alternative degli omonimi personaggi già apparsi in film e serie televisive precedenti. Degne di nota sono le apparizioni di Reed Richards e Charles Xavier, in quanto introducono ufficialmente nel MCU (seppure in un mondo parallelo, appunto) le franchise dei Fantastici Quattro e degli X-Men, i cui diritti cinematografici sono stati di recente riacquisiti dalla Marvel. Visivamente spettacolare (anche se forse mi aspettavo di più: le sequenze "alla Ditko" ambientate in dimensioni surreali dove le normali leggi della fisica non hanno valore sono molto poche e brevi), il film soffre per la sceneggiatura mediocre e schematica di Michael Waldron, con banalità come la cattiva che si tradisce praticamente subito, dicendo un nome che non dovrebbe conoscere, e il finale anticlimatico in cui si pente all'istante perché i suoi figli hanno paura di lei vedendola fare cose... da cattiva. E quelli che potevano essere gli spunti più interessanti (il concetto che i sogni sono finestre sulle altre realtà) vengono quasi subito messi da parte (se escludiamo l'accenno allo "sleepwalking": ma perché non chiamarlo sonnambulismo?). Inoltre ormai non stiamo nemmeno più parlando di film a sé stanti: sono in tutto e per tutto puntate di un enorme telefilm, sempre più a uso e consumo di un appassionato che dovrebbe essersi sciroppato tantissimi antefatti per comprendere o gustarsi appieno l'insieme (ormai i riferimenti non puntano nemmeno soltanto ai 27 (!) film precedenti del MCU, ma anche alle serie televisive, come appunto "WandaVision" ma anche "Loki" o "Inhumans": chi, come me, non guarda queste ultime, si sente tagliato fuori da molte cose). Alla regia c'è Sam Raimi, di ritorno alla Marvel dopo i tre "Spider-Man" con Tobey Maguire: il buon Sam fa quello che può, ma mentirei se dicessi che la sua mano si riconosce. Dal film precedente del Dottor Strange tornano Benedict Wong (complessivamente inutile), Rachel McAdams (con un ruolo invece di primo piano) e Michael Stuhlbarg (solo una comparsata).

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