3 gennaio 2022

Lo schiavo di Cartagine (Luigi Maggi, 1910)

Lo schiavo di Cartagine
di Luigi Maggi [e Arturo Ambrosio, Roberto Omegna] – Italia 1910
con Alberto Capozzi, Mary Cleo Tarlarini
*1/2

Visto su YouTube.

Cartagine è sotto assedio, e i sacerdoti chiedono al generale Asdrubale il sacrificio di una vergine per placare la collera degli dèi. La scelta ricade su una giovane schiava, punita dal proprio padrone per aver rifiutato il suo amore. Ma sarà salvata dal suo promesso sposo, un pastore, che la sottrae appena in tempo al suo crudele destino: insieme i due riusciranno a fuggire dalla città. Sulla falsariga de "Gli ultimi giorni di Pompei", il film che due anni prima aveva fatto la fortuna della casa di produzione torinese Ambrosio Film, un'altra pellicola romantica a sfondo epico, sia pure molto meno interessante della precedente. Set e costumi sono di impostazione teatrale, e mancano elementi cinematografici degni di nota, compresi effetti speciali di alcun genere. Da segnalare giusto alcune inquadrature che giocano con la profondità, la luce e la penombra, mostrando l'esterno da un interno buio (la stanza in cui è rinchiusa la schiava, l'ingresso dei sacerdoti nella reggia, le belve feroci liberate durante la fuga), nonché la scena finale dei due amanti sulla barca che, se non proprio un primo piano, è quantomeno un piano medio che consente di apprezzare nel dettaglio l'espressione dei volti. La sceneggiatura è di Arrigo Frusta, la (bella) fotografia di Giovanni Vitrotti. La scena del sacrificio davanti alla statua di Baal-Moloch, pur modesta, sembra quasi anticipare "Cabiria". Un titolo più appropriato sarebbe stato "La schiava di Cartagine".

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