24 gennaio 2022

L'invasione degli ultracorpi (Don Siegel, 1956)

L'invasione degli ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers)
di Don Siegel – USA 1956
con Kevin McCarthy, Dana Wynter
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Rivisto in TV (Prime Video).

Il dottor Miles Bennell (Kevin McCarthy), medico del paesino di Santa Mira, in California, inizia a ricevere strane segnalazioni di pazienti convinti che i loro cari o familiari più prossimi siano degli impostori, ovvero persone identiche a loro (e con gli stessi ricordi) ma privi di vere emozioni. Indagando, insieme alla sua fiamma Becky Driscoll (Dana Wynter), scoprirà che gli abitanti del villaggio vengono in effetti sostituiti, durante il sonno, da "copie" vegetali di origine aliena, generati da misteriosi e giganteschi "baccelli". Uno dei più famosi B-movie di fantascienza/horror, tratto da un romanzo di Jack Finney e diventato un cult movie simbolo e icona non soltanto di un genere cinematografico (ricordiamo che negli anni Cinquanta la fantascienza era un filone a basso costo, buono soltanto per i "doppi spettacoli" dei drive-in, quelli poi celebrati in pellicole come il "Rocky Horror Picture Show") ma di un intero clima culturale. Pur non esplicita, infatti, la metafora sottostante è quella della paura del comunismo, che in quel decennio scuoteva l'America come non mai, con il suo senso di paranoia e di accerchiamento: la paura per l'avvento di una società in cui dissidi, odio e infelicità spariscono (e dove tutti collaborano verso un unico fine), ma con loro se ne vanno anche l'amore, l'individualità e i sentimenti. Curiosamente, per alcuni critici il messaggio è l'opposto, e il film vorrebbe mettere in guardia dalla caccia alle streghe del Maccartismo, che può mettere amici e familiari gli uni contro gli altri. Oppure, più generalmente, essere un attacco al conformismo e all'apatia (e quindi alla desensibilizzazione e alla disumanizzazione) che rischiano di svilupparsi in ogni società sufficientemente avanzata. I cineasti negarono comunque di aver avuto in mente una specifica allegoria politica. L'efficacia della pellicola, a tratti davvero inquietante, è accresciuta dalla sostanziale mancanza di effetti speciali, che ne accentua il realismo e la credibilità (lo stile è quasi quello di un film noir). Il lieto fine ottimista che giunge proprio negli ultimi secondi della pellicola è evidentemente posticcio, imposto (al pari dell'incipit) dalla produzione al regista, che avrebbe invece voluto terminare il film con il medico che gridava inutilmente in mezzo all'autostrada, rivolgendosi infine direttamente agli spettatori e dicendo: "You're next!". Nel cast anche King Donovan e Carolyn Jones (Jack e Theodora, gli amici del dottor Bennell). Alla sceneggiatura di Daniel Mainwaring ha collaborato, non accreditato, il futuro regista Sam Peckinpah, che all'epoca era assistente di Siegel e che si ritaglia anche un cameo (l'operaio del gas). Il nome "Ultracorpi" come traduzione di "Body Snatchers" non viene mai pronunciato nel film, che per molti continua a essere "quello dei baccelloni". Rifatto nel 1978 ("Terrore dallo spazio profondo"), nel 1993 ("Ultracorpi - L'invasione continua") e nel 2007 ("Invasion").

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