6 agosto 2018

Il prigioniero di Amsterdam (A. Hitchcock, 1940)

Il prigioniero di Amsterdam, aka Corrispondente 17
(Foreign Correspondent)
di Alfred Hitchcock – USA 1940
con Joel McCrea, Laraine Day
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Visto in divx.

Alla vigilia della seconda guerra mondiale, il giornalista americano John Jones (McCrea) viene inviato in Europa come corrispondente estero con il compito di intervistare l'anziano diplomatico olandese Van Meer (Albert Bassermann). Questi viene apparentemente ucciso in un attentato, ma Jones scopre che si tratta di un complotto: la vittima è un sosia, mentre Van Meer è ancora vivo ed è stato portato a Londra contro la sua volontà. Indagando, anche con l'aiuto del collega Scott Ffolliot (George Sanders), risalirà al responsabile: nientemeno che Stephen Fisher (Herbert Marshall), un politico pacifista che in realtà vuole favorire lo scoppio della guerra. Il problema è che, nel frattempo, Jones si è innamorato di Carol (Day), l'inconsapevole figlia di Fisher... Il secondo film americano di Hitchcock è una pellicola di spionaggio che, nonostante il setting quasi da instant movie, ricorda diverse cose che il regista aveva fatto in passato ("Amore e mistero", "La signora scompare", "Il club dei 39"): e naturalmente il canovaccio sarà riutilizzato in futuro. La ragione del rapimento di Van Meer, del tutto pretestuosa, è un tipico MacGuffin (i rapitori vogliono conoscere la clausola di un trattato che solo lui conosce a memoria): quel che conta è che l'ingenuo Jones si ritrova catapultato in un intrigo politico e spionistico più grande di lui, in costante pericolo di vita, e imparerà a cavarsela nel corso di un'avventura inverosimile e rocambolesca. Forse troppo lungo e sfilacciato, il film si lascia comunque ricordare per alcune sequenze d'impatto e ad alta intensità (quella nel mulino a vento; quella in cui un sicario, che si finge sua guardia del corpo, cerca di uccidere Jones buttandolo giù dalla torre di Londra; e lo spettacolare ammaraggio forzato nel finale, con l'aeroplano civile abbattuto da una nave da guerra tedesca e i sopravvissuti a bordo di un'ala a mo' di zattera sull'oceano), anche per merito degli effetti speciali e dei modellini di William Cameron Menzies. A tratti Jones, più che un giornalista, ricorda proprio un agente segreto, con tanto di falso nome (il suo editore gli ha infatti affibbiato lo pseudonimo di Huntley Haverstock). Edmund Gwenn è il sicario inglese, Eduardo Ciannelli il "cattivo" Krug, Eddie Conrad il diplomatico lituano. In una scena, McCrea fischietta il tema musicale del film. Alla sceneggiatura (di Charles Bennett, da un romanzo autobiografico del giornalista Vincent Sheehan) ha collaborato anche Ben Hecht, che ha riscritto il finale. Sei nomination ai premi Oscar, fra cui quella per il miglior film.

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