Marocco (Josef von Sternberg, 1930)
Marocco (Morocco)
di Josef von Sternberg – USA 1930
con Marlene Dietrich, Gary Cooper
***
Visto in DVD.
Il primo film americano di Marlene Dietrich (e il secondo, dopo “L'angelo azzurro”, dei sette che reciterà per la regia di von Sternberg) è una pellicola romantica che a tratti sembra quasi un “Casablanca” ante litteram ma che a conti fatti poggia su una trama piuttosto lineare. Marlene è una disillusa cantante di cabaret che si rifugia in una cittadina del Marocco, dove si innamora a prima vista di un giovane soldato della legione straniera (Cooper), nonostante la corte che le viene fatta da un ricco pittore (Adoplhe Menjou). Inizialmente priva di fiducia verso il genere maschile (ma anche Cooper è discretamente misogino, pur essendo ritratto come un Don Giovanni), finirà con l'abbandonare ogni cosa per seguire il soldato, incamminandosi nel finale a piedi nudi nel deserto del Sahara. Se qualcuno si chiedesse perché certi personaggi diventano icone del cinema, per capirlo gli basterebbe guardare il primo numero musicale del film, quello in cui la Dietrich si esibisce in marsina e cilindro (con sottotesti lesbici nemmeno poi tanto nascosti, visto che riceve un fiore da una spettatrice e la bacia sulla bocca). Sternberg, come di consueto, fa un ottimo lavoro con luci, scenografie e movimenti di macchina (i bei carrelli all'arrivo dei soldati in città e al momento della loro partenza), mentre restano memorabili alcuni frammenti di dialogo: “C'è una legione straniera anche per le donne. Ma noi non abbiamo uniformi, né bandiere, né medaglie quando siamo coraggiose, né bende quando ci feriamo”.
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