Il coltello di ghiaccio (Umberto Lenzi, 1972)
Il coltello di ghiaccio
di Umberto Lenzi – Italia/Spagna 1972
con Carroll Baker, Alan Scott
**1/2
Visto in TV (RaiPlay).
La giovane inglese Martha Caldwell (Carroll Baker), diventata muta a tredici anni per un trauma in seguito all'incidente ferroviario in cui sono morti i suoi genitori, è ospite nella villa fra i Pirenei dello zio Ralph (George Rigaud), anziano professore esperto di occultismo. Quando nella zona cominciano a verificarsi strani omicidi, apparentemente opera di una setta satanica e le cui vittime sono ragazze come lei, il suo medico curante Laurent (Alan Scott) inizia a preoccuparsi della sua incolumità... Giallo-thriller con evidente ispirazione a "La scala a chiocciola" di Siodmak (vedi l'handicap della protagonista). Ma l'ambientazione, un villaggio nella Spagna settentrionale avvolto nella nebbia, e il nutrito numero di personaggi da sospettare – in primis proprio il medico, il dottor Laurent, ma anche l'autista dello zio, l'ambiguo Marcos (Eduardo Fajardo), per non parlare dell'ispettore Duran (Franco Fantasia), del sindaco, del prete del villaggio, e naturalmente dello stesso zio – fanno sì che la pellicola, nonostante alcuni difetti (l'abuso di zoom, o la recitazione sopra le righe, per esempio), funzioni bene proprio come giallo. Lo sviluppo lascia infatti lo spettatore sulle spine riguardo l'identità del colpevole fino alla fine, fra evidenti red herring (il giovane hippie satanista che si accampa nel cimitero) e indizi più sottili, rendendo impossibile fissarsi su un solo sospetto. E la risoluzione finale coglie in effetti di sorpresa, ricontestualizzando comunque immagini e flashback visti in precedenza (a partire dal ricordo ricorrente di una cruenta corrida). Si tratta della quarta e ultima collaborazione fra Lenzi e la Baker. Nel cast anche Evelyn Stewart (la cugina di Martha, prima vittima dell'assassino), Mario Pardo (il giovane drogato), Lorenzo Robledo (il vice ispettore), Silvia Monelli (la governante), Rosa Marìa Rodriguez (Christina, la nipote del prete). Il titolo proviene da una frase attribuita ad Edgar Allan Poe (ma in realtà apocrifa): "La paura è un coltello di ghiaccio che lacera i sensi fino al fondo della coscienza".
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