19 marzo 2023

Butterflies have no memories (Lav Diaz, 2009)

Butterflies have no memories (Walang alaala ang mga paru-paro)
di Lav Diaz – Filippine 2009
con Dante Perez, Willy Fernandez, Lois Goff
**1/2

Visto su YouTube, in originale con sottotitoli inglesi.

Il villaggio dove abita Mang Ferding (Perez), che dipendeva dalle estrazioni minerarie, si è svuotato e impoverito dopo la chiusura della miniera. L'uomo, un tempo direttore della sicurezza e ora rimasto senza lavoro, trascorre le giornate a ubriacarsi con l'amico Santos ed è fra quelli che rimpiangono il passato (nonostante la terra sia stata devastata, inquinata, e infine abbandonata al proprio destino). Quando la bella Martha (Goff), un'abitante che aveva lasciato le Filippine per trasferirsi in Canada all'età di nove anni, torna in vacanza nel paese, attira rapidamente le attenzioni di tutti, compreso il suo amico d'infanzia Willy (Fernandez). Ferding propone a quest'ultimo e a Santos di rapire la ragazza per chiedere un riscatto, ma gli scrupoli di coscienza sono troppo forti... Mediometraggio (40 minuti la versione ufficiale, 60 la director's cut) realizzato per il Jeonju Digital Project (brevi film finanziati dal festival del cinema di Jeonju, in Corea del Sud) con cui Diaz affronta temi a lui cari, quelli della memoria, del passato del proprio paese, della continua trasformazione del mondo rurale (che per alcuni è in meglio, per altri in peggio), e del difficile confronto fra l'uomo e l'ambiente circostante, che può sfociare nella depressione o nella diaspora. La breve durata (almeno rispetto alle abitudini del regista) non impedisce di caratterizzare i personaggi attraverso lunghe sequenze lente e mute, immersi in un bianco e nero che sembra riflettere le ansie e le angosce dell'animo stesso dei protagonisti. Interessante il personaggio di Martha, ormai scollegata dalla sua realtà natale (parla soltanto inglese, gira come una turista con una macchina fotografica per catturare nuovi ricordi, non si rende conto dell'effetto che il suo aspetto esercita su chi è rimasto). Il finale brusco lascia quasi l'impressione che si tratti solo della bozza di un film che avrebbe potuto essere più lungo e svilupparsi ulteriormente, ma in ogni caso la pellicola è compiuta e soddisfacente anche così com'è. "Il senso è sospeso su un battito d’ali", ha detto il regista, quello delle farfalle che portano via i ricordi e si librano al di sopra della vegetazione, circondando i tre uomini camuffati con i loro mascheroni da Moriones.

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