8 gennaio 2021

L'ombra dell'uomo ombra (W. S. Van Dyke, 1941)

L'ombra dell'uomo ombra (Shadow of the thin man)
di W. S. Van Dyke – USA 1941
con William Powell, Myrna Loy
**1/2

Visto in divx.

La scelta di tradurre a suo tempo "The thin man" con "L'uomo ombra" si ripercuote comicamente sul titolo italiano di questo film, il quarto della serie e l'ultimo diretto da W. S. Van Dyke, che morirà due anni più tardi. È anche il primo che non coinvolge in alcun modo il creatore dei personaggi, ovvero lo scrittore Dashiell Hammett, né gli sceneggiatori dei film precedenti, Albert Hackett e Frances Goodrich, sostituiti da Harry Kurnitz (autore anche del soggetto) e Irving Brecher. La storia ruota attorno all'omicidio di un fantino, coinvolto in un giro di scommesse clandestine. Per risolvere il caso, che si complica poi con la morte di un giornalista corrotto, l'incompetente tenente Abrams (Sam Levene, che torna dal secondo film) chiede l'aiuto di Nick Charles (Powell), il quale lo decifrerà come suo solito, coadiuvato dalla moglie Nora (Loy) e dal cagnolino Asta. L'intreccio poliziesco non è forse all'altezza di quelli delle pellicole precedenti (e viene risolto grazie a un dettaglio rivelato solo nel finale: ovviamente anche stavolta il colpevole è il meno sospettabile di tutti), ma ormai la serie segue un'impronta ben chiara: non è tanto la trama gialla a importare, quanto lo stile, la commedia, le gag e i rapporti fra i personaggi. Anche se il figlio Nick Jr. sta crescendo (dimostra circa quattro anni), Nick e Nora proseguono la propria vita a base di alcolici, divertimento e pericoli affrontati con estrema nonchalance. Fra i momenti memorabili, Nora che assiste all'incontro di wrestling, Nick costretto a bere un bicchiere di latte, la rissa al ristorante (provocata da Asta) e soprattutto la scena del cameriere (Tito Vuolo) che insiste affinché tutti ordinino la spigola. Nel cast anche Barry Nelson (il giornalista Paul Clarke, amico di Nick e accusato dei delitti), Donna Reed (la sua fidanzata Molly), Henry O'Neill (il maggiore Sculley), Lou Lubin (l'allibratore Benny "Arcobaleno") e Stella Adler, influente insegnante di recitazione teatrale, qui in uno dei suoi rarissimi ruoli cinematografici (l'enigmatica "pupa del boss" Claire Porter).

0 commenti: