21 gennaio 2021

L'affondamento del Lusitania (W. McCay, 1918)

L'affondamento del Lusitania (The sinking of the Lusitania)
di Winsor McCay – USA 1918
animazione tradizionale
**1/2

Visto su YouTube.

Il 7 maggio 1915 il transatlantico britannico di linea RMS Lusitania, in viaggio da New York verso Liverpool, venne affondato dal siluro di un sommergibile tedesco al largo delle coste dell'Irlanda. I tedeschi, che stavano attuando un blocco navale attorno alla Gran Bretagna, sospettavano – a ragione – che la nave trasportasse munizioni e altro materiale bellico (eravamo agli inizi della prima guerra mondiale). Nel naufragio morirono 1200 persone, fra cui oltre un centinaio di americani. Ai quei tempi il magnate della stampa William Randolph Hearst sosteneva una politica statunitense di non interventismo nella guerra, e pertanto decise di non dare troppa evidenza all'evento sui suoi giornali. Deluso, McCay (che era impiegato come cartoonist proprio per i quotidiani di Hearst) cominciò nel 1916 a lavorare per proprio conto a un film d'animazione che ricostruisse l'affondamento sullo schermo, realizzandolo nei ritagli di tempo e di tasca propria. La pellicola fu completata in 22 mesi, e può essere considerata non solo uno dei primi "documentari animati" della storia, ma anche il primo esempio di animazione (foto)realistica e drammatica. A differenza dei suoi lavori precedenti, ma anche da quelli di altri colleghi, il cortometraggio (12 minuti) non ha intenti comici, parodistici o di puro intrattenimento: è un vero e proprio film di denuncia, con cartelli dai toni retorici, patriottici e propagandistici che si abbinano a immagini altamente realistiche. Il disegnatore e i suoi assistenti (fra i quali John Fitzsimmons e William Apthorp Adams) fecero uso per la prima volta dei rodovetri, fogli trasparenti in acetato di cellulosa che risparmiavano la fatica di dover ridisegnare ogni volta lo stesso fondale (come ancora veniva fatto nel precedente "Gertie il dinosauro"), una tecnica inventata quattro anni prima da Earl Hurd che rimarrà di uso comune nella produzione dei cartoni animati tradizionali (fino all'avvento cioè del digitale). McCay afferma di aver realizzato "25.000 disegni", un numero superiore a quello dei fotogrammi dell'intero film: si tratta dunque di una cifra esagerata o comprendente anche gli elementi separati dell'immagine. Non esistendo fotografie né tantomeno riprese dirette del naufragio, l'artista si affidò al giornalista August F. Beach, uno dei primi reporter a occuparsi dell'evento, per ottenere informazioni e dettagli (l'incontro fra i due è documentato nelle brevi sequenze dal vivo che precedono la parte animata). La cronistoria si dipana in maniera fluida e realistica, come se fosse un film in live action, anche se non mancano imprecisioni storiche (l'U-boot lanciò un solo siluro, non due) e una particolare enfasi sulla perdita di vite umane (l'obiettivo era al tempo stesso documentare l'accaduto e accendere l'animo degli spettatori in chiave anti-tedesca, in maniera non dissimile dalle vignette politiche sui quotidiani). Pietra miliare dal punto di vista tecnico, la pellicola non ebbe però l'influenza o il successo sperato, e i cartoni animati continuarono per lungo tempo a rimanere confinati nel campo degli sketch e delle commedie.

2 commenti:

SamSimon ha detto...

Bello! 12 minuti di video che mi guarderò alla prima occasione, non sapevo dell'esistenza di questo cortometraggio animato impegnato politicanente!

Christian ha detto...

È molto interessante, Winsor McCay era un vero pioniere nel campo dell'animazione (oltre che del fumetto)!