Ragtime (Miloš Forman, 1981)
Ragtime (id.)
di Miloš Forman – USA 1981
con Howard E. Rollins jr., Brad Dourif
**1/2
Rivisto in TV.
Nella New York di inizio novecento si intrecciano le storie di diversi personaggi (alcuni dei quali realmente esistiti): la più importante è quella di Coalhouse Walker Jr. (Howard Rollins), pianista di colore che, per vendicarsi di un affronto subito (uno scherzo razzista che porta a tragiche conseguenze), terrorizzerà l'establishment bianco, minacciando di far saltere in aria la biblioteca privata del milionario J.P. Morgan se non gli sarà consegnato il responsabile del gesto, il pompiere volontario Willie Conklin (Kenneth McMillan). Ma c'è anche la storia della famiglia bianca e benestante di New Rochelle, appena fuori New York, che accoglie Sarah, compagna di Coalhouse e madre di suo figlio, rimanendo coinvolta nella vicenda: i suoi membri – il padrone di casa (James Olson), la sua sensibile moglie (Mary Steenburgen) e il fratello minore di lei (Brad Dourif) che, simpatizzante della causa di Walker, si unirà al gruppo di questi fornendogli armi e bombe – curiosamente non hanno nome per tutto il film. E c'è la giovane modella e attrice Evelyn Nesbit (Elizabeth McGovern), che ha posato per una statua nuda posizionata sul tetto del Madison Square Garden, cosa che fa impazzire di gelosia il suo ricco marito, l'industriale Harry Thaw (Robert Joy), il quale sparerà all'architetto Stanford White (Norman Mailer). E c'è l'artista di strada Tateh (Mandy Patinkin), migrante che farà fortuna nel mondo del cinema, scegliendo proprio Evelyn come protagonista dei suoi lavori... Un montaggio di spezzoni di cinegiornale, all'inizio della pellicola, introduce alcuni di questi e molti altri personaggi pubblici dell'epoca (Harry Houdini, Theodore Roosevelt e il suo vice Charles W. Fairbanks, Booker T. Washington, J. P. Morgan) che saranno legati, in maniera diretta o indiretta, alle vicende narrate. Ne risulta un affresco corale e "altmaniano", fra la realtà storica e la fiction, bel calato nell'atmosfera di inizio secolo: un momento in cui la società americana era in piena trasformazione, fra nuove forme di arte (il cinema, la musica, come il ragtime che dà il titolo alla pellicola), mutamenti sociali e di costume (il ruolo della donna, le minoranze razziali), l'incombere della guerra. Nel cast spicca James Cagney (nel ruolo del capo della polizia Rheinlander Waldo), di ritorno al cinema dopo vent'anni di assenza e alla sua ultima apparizione sullo schermo (a lui, per rispetto, va il primo posto nei titoli). Ultimo film anche per Pat O'Brien. Ma ci sono anche piccole parti per interpreti all'esordio come Samuel L. Jackson, Debbie Allen e Jeff Daniels. La musica è di Randy Newman. Otto nomination agli Oscar (fra cui sceneggiatura, fotografia e colonna sonora, oltre a Rollins e McGovern come attori non protagonisti) ma nessuna statuetta. Il film è tratto dall'omonimo romanzo storico di E. L. Doctorow.
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