I kill giants (Anders Walter, 2017)
I kill giants (id.)
di Anders Walter – USA 2017
con Madison Wolfe, Sydney Wade
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Visto in TV.
Barbara (Wolfe) è una ragazzina nerd, eccentrica e introversa, che vive con la sorella e il fratello in una casa sulle coste del New Jersey e si aggira nei boschi, vestita in maniera bizzarra e con delle orecchie da coniglio ("Un tributo allo spirito guida"), per allestire trappole e prepararsi a combattere mostruosi giganti, convinta di essere l'unica in grado di proteggere l'intera città. Tutti a scuola la credono ovviamente matta, tanto che viene seguita da una psicologa (Zoe Saldana) ed è emarginata (quando non bullizzata) dalle compagne, con l'unica eccezione dell'amica Sophia (Wade): ma il suo mondo di fantasia, ispirato da giochi di ruolo come "Dungeons & Dragons" e dalla carriera di un vecchio giocatore di baseball, Harry Coveleski (il cui nome ha dato alla sua "arma magica", una gigantesca mazza in grado di abbattere i titani), nasconde un terribile segreto... Da un fumetto di Joe Kelly e Ken Niimura, un film che mescola fantasia e realtà, dramma e commedia teen, sulla falsariga di "Un ponte per Terabithia", anche se il risultato è meno convincente e visionario di quanto le premesse facessero sperare. Se tutto ciò di cui Barbara si circonda (riti, presagi, strani apparecchi, preparativi e trappole nei boschi) rappresenta una mitologia senz'altro interessante, e se le riflessioni sui traumi adolescenziali, sull'incapacità di affrontarli e sul tentativo di sfuggire alla realtà (o di ammantarla di altri significati) non sono banali (si potrebbe persino azzardare un paragone con Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento, scambiando anch'essi per giganti), il film non riesce però a sfuggire ai cliché del genere scolastico (i bulli, le amicizie) e ad approfondire i suoi personaggi – protagonista a parte – al di là degli stereotipi (personaggi che, sottolineato giusto per curiosità, sono praticamente tutti femminili: la protagonista, l'amica, la bulla, la psicologa, la sorella). Il regista, danese, è all'esordio nel lungometraggio dopo alcuni corti di successo.
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