18 marzo 2015

La strada verso casa (Zhang Yimou, 1999)

La strada verso casa (Wode fuqin muqin)
di Zhang Yimou – Cina 1999
con Zhang Ziyi, Honglei Sun
**1/2

Rivisto in DVD, con Giovanni, Rachele, Paola, Marta, Beatrice, Giulia, Costanza, Elisa, Gioia.

Alla morte del padre, Yusheng (Honglei) torna nel villaggio natale, fra le montagne nel nord della Cina, per organizzare il funerale. La madre vorrebbe che le esequie seguissero l'antica usanza di trasportare il corpo a piedi dal luogo in cui è morto fino al cimitero, in modo che il defunto non dimentichi qual è "la strada verso casa". Ma c'è un problema: nel villaggio sono rimasti ormai solo bambini e anziani, i giovani sono tutti andati a lavorare in città, e dunque non ci sono uomini a sufficienza per svolgere il compito. Per onorare il grande amore che ha unito i suoi genitori, tuttavia, il figlio troverà una soluzione. Questa cornice, in bianco e nero, fa da introduzione ed epilogo al lungo segmento centrale del film, fotografato invece a colori, che narra il primo incontro fra il padre e la madre di Yusheng, avvenuto quarant'anni prima: lei giovane contadina (interpretata da una radiosa Zhang Ziyi, al suo debutto sullo schermo, che ruba la scena in ogni inquadratura) e lui insegnante inviato da Shanghai nella piccola scuola locale. Semplice e toccante, lineare e commovente, il film porta in scena i sentimenti della fanciulla (vera e propria protagonista, visto che ogni evento è filtrato dal suo punto di vista) in maniera diretta e trasparente, senza appesantirli con dialoghi o complicazioni narrative (persino la sottotrama dei problemi dell'insegnante con il partito, negli anni in cui molti intellettuali venivano perseguitati, non è approfondita più di tanto perché si colloca al di fuori del "raggio di pensieri" della ragazza, preoccupata soltanto del fatto di non poter rivedere il suo amato). A parte la voce narrante di Yusheng, la pellicola si sofferma quasi solo sul volto di Zhao Di, a seconda dei casi curiosa, trepidante, paziente, ostinata, preoccupata, felice... Lo scenario naturale, che lo scorrere delle stagioni colora di tinte differenti, fa da perfetto sfondo alla vicenda. Tratto da un romanzo ("Remembrance") di Bao Shi, autore anche dell'adattamento, e realizzato subito dopo "Non uno di meno", il film appartiene al filone più intimo e realista del cinema di Zhang, caratterizzato da buoni sentimenti e, tra le righe, dall'elegia verso il passato, le tradizioni e le usanze (destinate a scomparire) dei villaggi delle regioni più ai margini delle grandi città. Indicativa, al riguardo, la curiosa presenza di una locandina di "Titanic" in una delle case del villaggio.

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