23 gennaio 2011

L'angelo del focolare (C. T. Dreyer, 1925)

L'angelo del focolare, aka Il padrone di casa (Du skal ære din hustru)
di Carl Theodor Dreyer – Danimarca 1925
con Johannes Meyer, Astrid Holm
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Visto in DVD.

Il tirannico Victor, marito irascibile e perennemente insoddisfatto, costringe la moglie Ida a lavorare in casa come una schiava e a sopportare le sue continue lamentele: viziato e irriconoscente, dà ogni cosa per scontata e non si rende conto dei grandi sacrifici della consorte. Per dargli una lezione, visto che la moglie (che lo ama ancora) non è intenzionata a ribellarsi, la suocera e l'ex bambinaia si coalizzano contro di lui e convincono Ida ad andare via di casa, abbandonando per un mese il marito a sé stesso. Durante la sua assenza Victor diventerà finalmente consapevole della mole di lavoro necessaria per mandare avanti la casa e gestire l'economia domestica; e quando la moglie tornerà, avrà imparato a rendersi utile, a non lamentarsi, e soprattutto ad apprezzare di più la sua dolce metà. Commedia proto-femminista sul tema della "educazione del marito", girata tutta in interni (fanno eccezione alcune brevi scene della passeggiata di Victor per le strade innevate) e con un ampio ricorso ai mascherini a iride che circoscrivono ulteriormente la visione dello spettatore (d'altronde siamo di fronte a un tipico dramma "da camera"): vista oggi, può sembrare un po' ingenua nel modo in cui la situazione si risolve e si capovolge rispetto alle premesse iniziali. Emblematica la frase finale di Victor: "Come siamo stupidi, noi uomini! Soltanto perché portiamo a casa lo stipendio, pensiamo di fare tutto il lavoro, mentre le nostre mogli fanno tre volte il lavoro... e non ricevono stipendi, ma grugniti e occhiatacce!".

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