18 gennaio 2011

God of cookery (Stephen Chow, 1996)

God of cookery (Sik san)
di Stephen Chow, Lee Lik-chi – Hong Kong 1996
con Stephen Chow, Karen Mok
***

Rivisto in DVD, con Martin, in originale con sottotitoli inglesi.

Esilarante commedia a sfondo culinario, fra le migliori sfornate da Stephen Chow prima del successo internazionale di "Shaolin soccer". Il protagonista, che si fregia del titolo di "dio dei cuochi" e come tale sponsorizza ristoranti e catene di fast food, è in realtà un avido e arrogante impostore le cui capacità gastronomiche sono il frutto di elaborati inganni, organizzati con la complicità di un boss delle triadi. Quando quest'ultimo decide di "scaricarlo" e di sostituirlo con un altro cuoco più affidabile ed esperto (che lo umilia in pubblico, smascherandone la reale natura), Stephen è costretto a ricominciare da zero. Dopo aver creato un nuovo impero gastronomico con l'aiuto di due bande rivali di ristoratori di strada, si introduce nel leggendario tempio di Shaolin per apprendere la vera arte della cucina cinese. E nel duello conclusivo contro il rivale dimostrerà di essere diventato letteralmente una "divinità della cucina". Mettendo – tanto per restare in tema – moltissima carne al fuoco, il film passa dalla farsa demenziale al dramma esistenziale, mescolando momenti slapstick con il classico percorso di caduta e rinascita su cui si fondano molte pellicole dell'estremo oriente, senza dimenticare naturalmente la competizione in cui le tecniche culinarie sostituiscono quelle delle arti marziali (non a caso la trama coinvolge il monastero di Shaolin, luogo/simbolo per eccellenza del kung fu). Ed è soprattutto un film assai divertente, che cresce a dismisura a ogni successiva visione, fra gag politicamente scorrette, personaggi eccentrici e situazioni surreali (mitici, per esempio, i "18 bronzemen" – anch'essi protagonisti di classici film di kung fu – che impediscono al malcapitato Stephen la fuga dal tempio). Il personaggio femminile menomato e inizialmente respinto dal protagonista (qui un'eccezionale Karen Mok) è tipico dei lavori di Chow: come non ricordare la dolce Vicki Zhao di "Shaolin soccer"?

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