19 gennaio 2011

4 passi fra le nuvole (A. Blasetti, 1942)

4 passi fra le nuvole
di Alessandro Blasetti – Italia 1942
con Gino Cervi, Adriana Benetti
**1/2

Visto in divx, con Giovanni, Rachele e Paola.

Un commesso viaggiatore si lascia convincere da una ragazza, appena conosciuta in treno, a presentarsi con lei dalla sua famiglia fingendo di esserne il marito, per evitare che i genitori la scaccino di casa perché incinta e non sposata. È il film dal quale Hollywood ha tratto un melenso remake ("Il profumo del mosto selvatico") con Keanu Reeves. Naturalmente l'originale è molto meglio, oltre che più realistico e credibile: l'ambientazione nell'Italia rurale degli anni quaranta è decisamente più funzionale alla trama, e il finale è lieto solo parzialmente (la ragazza viene perdonata dal burbero padre e riaccolta in seno alla famiglia, ma il protagonista maschile è costretto a tornare alla sua vita squallida e infelice: a differenza della versione americana, qui il divorzio dalla precedente moglie non era certo fra le opzioni a disposizione). Più che sul versante romantico, che pure ha il suo peso, la pellicola gioca soprattutto sul contrasto – forse un po' ingenuo – fra la vita in campagna, calda e accogliente, e quella in città. Nella prima parte non mancano sequenze tipiche della commedia popolare, su tutte il viaggio in corriera interrotto ripetutamente dai festeggiamenti per la nascita del figlio dell'autista; nella seconda si fa strada una sorta di realismo poetico che anticipa, per certi versi, alcuni aspetti del successivo neorealismo: non a caso alla sceneggiatura ha collaborato Cesare Zavattini, che si sarebbe ispirato – fra le altre cose – ad "Accadde una notte" di Frank Capra (curiosamente, proprio Gino Cervi aveva doppiato Clark Gable nella versione italiana di quel film). Ne esistono anche un remake francese (del 1956, di Mario Soldati con Fernandel) e uno indiano (del 2000).

2 commenti:

Marisa ha detto...

Mi sono chiesta il perché del titolo e , almeno che mi sia sfuggito qualcosa, non mi sembra che nel film ci sia qualche riferimento o indicazione. Allora lavorando di fantasia mi viene da dire che tutto il film rappresenta il dopo: cioè cosa succede quando si è costretti a ritornare dall'evasione sulle nuvole alla prosaicità e mettere i piedi sulla terra abbandonando il mondo dei sogni e delle illusioni. La ragazza delusa e tradita dal grande amore, che deve affrontare una realtà piena di pregiudizi e condanne (nonostante la evidente ospitalità e bonarietà dell'ambiente contadino) e il commesso viaggiatore che deve tornare alla quotidianità prosaica della sua vita famigliare.
Un pò di amaro in bocca rimane...ma è giusto così e perciò credo che sia un buon film, migliore dei remake.

Christian ha detto...

Interessante osservazione. Per la cronaca, nel remake hollywoodiano con Keanu Reeves (che in inglese si intitola "A walk in the clouds", cioè proprio "Una passeggiata fra le nuvole"), il titolo viene invece esplicitato: "Las nubes" (Le nuvole) è il nome della tenuta vinicola della famiglia della ragazza.