2 ottobre 2008

Dove sono finiti i sogni di gioventù? (Y. Ozu, 1932)

Dove sono finiti i sogni di gioventù? (Seishun no yume imaizuko)
di Yasujiro Ozu – Giappone 1932
con Ureo Egawa, Kinuyo Tanaka
**1/2

Visto in DVD (registrato da "Fuori Orario").

Alla morte del padre, il ricco e spensierato studente Tetsuo Horino è costretto ad abbandonare anzitempo l'università per assumere la carica di direttore dell'azienda di famiglia. I suoi tre migliori amici, Kumada, Shimazaki e Saeki (rispettivamente Kenji Oyama, Chishu Ryu e Tatsuo Saito), portano invece a termine gli studi e una volta laureati vengono assunti proprio dalla ditta di Tetsuo, che li "aiuta" durante il test di ammissione. Il ragazzo, proiettato troppo presto nel mondo degli affari e delle responsabilità da adulto, vorrebbe trovare in loro ancora i compagni di svago dei bei tempi andati, ma è evidente che non tutto è come prima e che il rapporto fra datore di lavoro e dipendenti non gioca a favore della loro amicizia. A ingarbugliare la situazione ci si mette anche una ragazza: Oshige, di cui Tetsuo è innamorato ma che è promessa in matrimonio a Saeki. In un film caratterizzato dai consueti cambi di registro (si veda, per esempio, come si passi rapidamente dalle gag del compito in classe al dramma dell'annuncio della morte del padre di Tetsuo), Ozu affronta il tema dello scarto e dell'incompatibilità fra il periodo della gioventù (spensierato e felice) e quello dell'età adulta (dominato dalle responsabilità e dai doveri sociali che non lasciano spazio alla felicità individuale). Il passaggio dal primo al secondo rappresenta un fase cruciale e ineludibile (soprattutto in Giappone) e non può che comportare la rinuncia, volontaria o meno, a una parte di sé, che si tratti dell'amicizia o dell'amore.

4 commenti:

M.S. ha detto...

che coraggio.........!!!

Christian ha detto...

Mario, cosa intendi? Non ti piace Ozu? Impossibile!

M.S. ha detto...

ho visto solo questo film di ozu, e mi ha parecchio infastidito...

Christian ha detto...

Beh, ma non è così brutto... Però, certo, è un film minore, non paragonabile ai suoi capolavori degli anni '40 e '50.