The prestige (Christopher Nolan, 2006)
The prestige (id.)
di Christopher Nolan – USA/GB 2006
con Christian Bale, Hugh Jackman
***1/2
Visto al cinema President.
Grande film: se dopo "Memento" e "Batman begins" ci fossero stati ancora dubbi sul valore di Nolan, questo pellicola li spazza via definitivamente. Ambientata nella Londra vittoriana alla fine del diciannovesimo secolo, racconta la feroce rivalità fra due illusionisti che competono fra loro in una spirale di odio e vendetta, al punto che non basta più dimostrare di essere il migliore ma bisogna anche distruggere fisicamente l’avversario, annientarne la reputazione, rubargli i trucchi del mestiere, fino a sacrificare sé stessi, la propria vita e la propria identità. Ed esattamente come un prestigiatore, anche Nolan gioca con gli spettatori, manipolandoli ed ingannandoli, facendo loro credere di aver già capito tutto a metà film e naturalmente sorprendendoli nel finale. Tutto questo grazie a un'enorme quantità di indizi e di dettagli che rivelano il loro reale significato soltanto con il senno di poi, magari addirittura ripensandoci a qualche giorno di distanza dalla visione del film.
Intrigante e ricco di colpi di scena, oltre a essere un film che non si dimentica tanto facilmente è anche uno che andrebbe immediatamente rivisto per coglierne tutti gli aspetti, come "Il sesto senso" o "I soliti sospetti". Anche la costruzione narrativa è insolita: gran parte delle vicende ci vengono narrate attraverso un lungo flashback nel quale un personaggio legge il diario di un altro che a sua volta legge gli appunti del primo, e questo fa sospettare in più punti di trovarsi di fronte al classico "narratore inattendibile". Al termine, poi, rimane il dubbio sul genere cui appartiene questo film: realistico o fantastico? In fondo alcuni temi sarebbero adatti per un fumetto di supereroi, un settore del quale sia "Wolverine" Jackman che "Batman" Bale hanno esperienza. Dei due protagonisti, comunque, meglio il primo. Il cast è completato da Michael Caine (bravo come al solito), Scarlett Johansson (insipida come al solito), Piper Perabo (purtroppo in una parte assai breve) e la straordinaria coppia David Bowie/Andy Serkis nei panni dello scienziato Nikola Tesla e del suo assistente. Proprio Tesla e le sue invenzioni sono la chiave di volta della storia: ed è ironico che sia uno scienziato, per di più realmente esistito, a fungere da deus ex machina per introdurre in maniera sottile e misteriosa (il funzionamento della sua macchina, se poi funziona realmente, non viene mai spiegato) la "vera magia" in un mondo dove tutte le illusioni non sono altro che trucchi da palcoscenico, sofisticati macchinari, giochi di abilità o eccellenti capacità manuali. La presenza di Tesla a fianco dei prestigiatori mi ha ricordato il mondo di Hirohiko Araki, l'autore de "Le bizzarre avventure di JoJo", grande appassionato di illusionismo ma anche cultore del rivoluzionario scienziato: un film come questo gli sarà sicuramente piaciuto.
11 commenti:
Araki avra' avuto erezioni sfiancanti e un sorriso che gli deve aver paralizzato la faccia per almeno tre settimane. Ma per tornare al film, sono stato un po' deluso di aver capito nella seconda meta' del film, il segreto di Borden. Non che Nolan non sia stato bravo comunque nel suo gioco narrativo, forse ero io che cercavo il trucco... comunque sia se la scoperta e' stata prematura rispetto alle rivelazioni del finale, la ricchezza di dettagli e l'originalita' della vicenda e' senza dubbio esemplare, un film davvero notevole di un grande autore attento e maturo.
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attenzione: SPOILER
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Personalmente avevo capito quasi subito che Fellon fosse un identità fittizia e che il suo volto nascondesse qualcun altro, ma non avevo certo immaginato la sua vera identità. Se tu invece ci eri arrivato (magari spinto dalla frase del bambino quando assiste al trucco del canarino), complimenti!
In fondo "sappiamo già che c'è il trucco, ma non vogliamo vederlo; vogliamo essere ingannati".
P.S. Carlo, ma chi sei? Ci conosciamo? Ho visto che scrivi dal Giappone, sei magari un amico di Ernesto?
il capolavoro di Nolan, oltre memento
Io non avevo compreso chi fosse Fellon, ero troppo concentrato sulla vicenda e mi e' rimasto in ombra finche' alla scena della cena, dopo che Fellon era stato catturato e sepolto, la ragazza sbaglia nome, parlando con Borden. Al che ho capito. Mi sono chiesto piu' volte perche' il regista abbia lasciato un indizio cosi' grossolano, almeno a me pare tale.
Fatto sta che la vicenda della cattura e il nome sbagliato, mi hanno messo in evidenza questo personaggio e fatto comprendere il suo ruolo, prima di quanto mi sarebbe piaciuto scoprire.
P.S. No, Christian, non ci conosciamo. Si scrivo dal Giappone (le mie vicende sono qui: http://www.code.it/unica/), ma non conosco Ernesto che per il suo blog.
Dato che sono appassionato di cinema, ho seguito constantemente le tue recensioni sin da subito e mi e' piaciuto molto sia lo stile leggibile e chiaro che l'equilibrio nei commenti. Pur emergendo con chiarezza le tue personali preferenze, la tua critica e' sempre ponderata e il tuo sito di grande qualita'. Bel lavoro, bravo.
Bel film... finalmente ora che l'ho visto ho potuto leggere tutti i commenti! se su Fellon avevo dei sospetti, il "trucco" della macchina di Tesla è invece fin troppo evidente sin dal momento in cui si prepara la pistola "per ogni evenienza" anche se Nolan è geniale nel mascherare il trucco facendocelo vedere: ossia inquadra la botola ma subito dopo averci detto che "occorre che il pubblico creda di aver colto il trucco"...
Sicuramente da rivedere! almeno per cogliere altri trucchi
Ma tu sei uno di quelli convinti che la macchina di Tesla funzioni davvero o di quelli che ritengono che sia stata una truffa per spillar soldi ad Angier? ^_^
Certo che funziona! infatti ho messo della carta stagnola intorno al mio processore, collegato il tutto all'alimentatore e chissà che non diventi un dual core o un quad core! Ok, basta SPAM.
Non amo molto Nolan. Memento l'ho persino odiato. Sono uno spettatore facilmente annoiabile e questi film dalla trama ricca di colpi di scena e misteri mi provocano confusione. Dopo poco tendo a distrarmi, se poi aggiungiamo l'elemento chiaramente fantasy della macchina di Tesla, allora la frittata è fatta. Ma solo a me ricordava "Il Cavaliere Oscuro"? La cifra stilistica è la stessa: due protagonisti, la lotta estenuante, il tema del Doppio, ci sono addirittura i sosia. Belli fotografia e i costumi, ma montaggio discontinuo e a tratti confuso e soggetto troppo indeciso tra realismo e rappresentazione fumettistica. Nota stonata la scelta del doppiaggio di Tesla con un accento slavo inaudibile (nel senso originale del termine). Nolan mi aveva quasi convinto col secondo Batman, poi è arrivato "Inception" e siamo punto e a capo. Ma è il suo stile: c'è a chi piace.
A me Nolan non dispiace. Questo resta il mio preferito fra i suoi film, anche se non l'ho più rivisto da allora.
Comunque anch'io di recente ho un po' ridimensionato l'entusiasmo nei suoi confronti: non perché non sia bravo, ma perché comincio a intravederne i limiti, e alla lunga film così "freddi" e cervellotici stancano un po'. "Inception", pur bello, mi ha lasciato più perplessità che entusiasmo, mentre i due "Batman" non li ho mai ritenuti capolavori (per dire, nel genere supereroi ho preferito "Iron Man" e gli X-Men).
A proposito di Araki, ho scoperto effettivamente che all'epoca dell'uscita del film in Giappone ha persino realizzato delle illustrazioni con i personaggi della pellicola!
http://clubgroucho.blogspot.it/2016/09/hirohiko-araki-prestige-e-matrix.html
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