L'angelo ubriaco (A. Kurosawa, 1948)
L'angelo ubriaco (Yoidore tenshi)
di Akira Kurosawa – Giappone 1948
con Takashi Shimura, Toshiro Mifune
***1/2
Rivisto in DVD, in originale con sottotitoli.
Un medico ubriacone e scontroso si prende a cuore la salute di un giovane yakuza troppo orgoglioso e testardo per cambiar vita nonostante soffra di tubercolosi. Ambientato nei quartieri poveri e periferici della Tokyo del dopoguerra, una città malata e semidistrutta, è il primo vero capolavoro di Kurosawa, coinvolgente e toccante per l'umanità dei personaggi e per la desolazione del mondo attorno a loro. Alcuni critici lo hanno definito un film "neorealista", paragonandolo a quelli italiani dello stesso periodo, ma non credo che sia completamente giusto: l'ambientazione è sì importante ma funge soltanto da sfondo per la storia di due personaggi che potrebbero in fondo vivere in ogni luogo e in ogni tempo. Shimura tratteggia alla perfezione la figura di un dottore che – a differenza dei colleghi che hanno fatto carriera negli ospedali e nelle cliniche di lusso – ha scelto di vivere in mezzo alla povera gente per aiutarla il più possibile (esemplari le scene in cui si preoccupa per i bambini che giocano in prossimità delle fogne a cielo aperto). E anche Mifune, alla sua prima collaborazione con il regista che lo avrebbe reso celebre, mostra già tutta la propria bravura creando un personaggio complesso e sfaccettato. La coppia di attori, che recitavano per la prima volta insieme, avrebbe dato vita l'anno dopo a un altro capolavoro, "Cane randagio".
Curiosamente non sono pochi i film giapponesi con protagonisti medici e dottori: oltre a questo, a memoria mi vengono in mente "Barbarossa" dello stesso Kurosawa (dove Mifune interpreta invece la parte del medico), "Dr. Akagi" di Imamura, e il recente "Vital" di Tsukamoto.
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