5 ottobre 2022

La terra che brucia (F. W. Murnau, 1922)

La terra che brucia, aka Il campo del diavolo (Der brennende Acker)
di Friedrich Wilhelm Murnau – Germania 1922
con Vladimir Gajdarov, Stella Arbenina
**1/2

Visto su YouTube, con cartelli in inglese.

A differenza del fratello Peter (Eugen Klöpfer), che resta legato alle proprie origini, l'ambizioso Johannes (Vladimir Gajdarov) non intende portare avanti la fattoria di famiglia, mirando a qualcosa di più della semplice vita rurale, ovvero denaro e successo. Venuto a sapere che sotto il "campo del diavolo", un lotto di terreno che i contadini locali considerano maledetto perché non vi cresce niente, si trova nascosto un prezioso giacimento di petrolio, sposa con l'inganno la vedova Helga (Stella Arbenina), che ha ereditato il campo dal defunto marito. Il suicidio della donna, quando scopre che Johannes non l'ama, gli farà riconsiderare i propri valori... Dramma famigliare (il sottotitolo è "Il dramma di un uomo ambizioso") sul contrasto fra amore e avidità, che si snoda per sei atti (come capitoli di un romanzo) ricchi di eventi e di personaggi: dal conte Rudenburg (Eduard von Winterstein), ossessionato dal tesoro che secondo la leggenda si troverebbe sotto il campo del diavolo; a Gerda (Lya De Putti), la figlia del conte, che per gelosia incendia il pozzo di petrolio (da cui il titolo della pellicola); da Lellewel (Alfred Abel), il ricco spasimante di Gerda, da lei perennemente rifiutato; a Maria (Grete Diercks), la domestica nella fattoria dei Rog, il cui amore per Johannes è da questi disprezzato. L'ambientazione rurale, con le fatiche dei contadini e le antiche superstizioni locali, è ben ricostruita, con toni cupi che la regia sottolinea anche tramite l'uso delle iridi circolari, mentre il montaggio è già sofisticato (si veda quello alternato, nel finale, fra il campo che brucia e la preghiera dei contadini a tavola). Murnau è attorniato da fior di collaboratori: alla sceneggiatura ha collaborato Thea von Harbou, alla fotografia Karl Freund.

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