2 ottobre 2022

Bongo e i tre avventurieri (aavv, 1947)

Bongo e i tre avventurieri (Fun and fancy free)
di Jack Kinney, Bill Roberts, Ham Luske, William Morgan – USA 1947
animazione tradizionale e mista
**

Visto in TV (Disney+).

Quarto dei sei film d'animazione prodotti dalla Disney fra il 1942 e il 1949 che, anziché proporre una storia unica, consistevano in "compilation" di cortometraggi realizzati negli anni in cui lo studio aveva dovuto ridurre il personale e mettere da parte i progetti più ambiziosi per via della seconda guerra mondiale. Questa volta si tratta di due segmenti, del tutto slegati fra loro, uniti da una cornice che vede protagonista Jiminy Cricket, il grillo parlante di "Pinocchio" (film da cui tornano brevemente anche il gatto Figaro e il pesciolino Cleo), che introduce la pellicola all'insegna del binomio "divertimento e spensieratezza" ("Fun and fancy free", appunto, come recita il titolo originale). Cantando "Non ci si deve mai crucciar" (mentre dialoghi e immagini – le pagine di un quotidiano – citano i problemi che preoccupano l'opinione pubblica in quegli anni, l'angoscia per la bomba atomica in primis!), il grillo si aggira per una grande casa fino a incappare in una bambola e un orsetto di pezza, inanimati (a differenza di Pinocchio!) ma tristi, ai quali tira su il morale grazie a un disco dove la voce dell'attrice Dinah Shore (doppiata in italiano da Gemma Griarotti, mentre le canzoni rimangono in inglese) racconta la storia di Bongo, orsetto circense che trova la libertà tra i boschi e le montagne, in mezzo alla natura, e l'amore di Lulubel, orsetta per conquistare la quale (a suon di... schiaffoni!) deve competere con il massiccio Bullo. Nonostante l'animazione morbida e la buona qualità di disegni e sfondi, si tratta di un episodio poco ispirato e piuttosto insignificante (non stupisce in effetti come il personaggio di Bongo non sia mai stato ripreso).

Più memorabile il secondo episodio, una rilettura della classica favola di Jack e la pianta di fagioli (assai popolare nel mondo anglosassone) con Topolino, Pippo e Paperino come protagonisti, nei panni di tre poveri contadini alle prese con un gigante. La storia ci viene raccontata dal celebre ventriloquo Edgar Bergen, in una cornice girata in live action, che la narra – insieme ai suoi pupazzi Charlie McCarthy e Mortimer Snerd – all'attrice bambina Luana Patten. Ma anche se più movimentato e divertente (anche per via della suddetta cornice, con i commenti sarcastici dei due pupazzi), questo secondo segmento (che inizialmente avrebbe dovuto essere un lungometraggio a sé stante, ma il progetto venne ridimensionato) è da ricordare soprattutto perché si tratta dell'ultima volta che Walt Disney in persona fornisce la voce a Topolino al cinema (riprenderà il ruolo, brevemente, negli anni cinquanta in televisione), nonché per la tendenza in quegli anni di usare personaggi già introdotti in precedenza (è anche il caso del grillo) come "attori" in storie ambientate al di fuori del loro solito contesto (in una scena tagliata, in cui Topolino barattava la propria mucca con i fagioli magici, si sarebbero dovuti vedere anche il Gatto e la Volpe, sempre da "Pinocchio"). Di fatto, è come se si trattasse di una "grande parodia" come quelle dei fumetti Disney realizzati in Italia. Il gigante Willie tornerà nel 1983 nel "Canto di Natale di Topolino". La regia delle sequenze animate è di Jack Kinney, Bill Roberts e Hamilton Luske, mentre William Morgan ha diretto le scene dal vivo.

0 commenti: