Un giorno tranquillo alla fine della guerra (N. Michalkov, 1970)
A quiet day during the end of war (Spokoynyy den v kontse voyny)
di Nikita Michalkov – URSS 1970
con Sergej Nikonenko, Natalya Arinbasarova
**1/2
Visto su YouTube.
Nel 1944, mentre il fronte della guerra si è ormai spostato verso l'Europa, un soldato rimasto nelle retrovie e ferito a una gamba si rifugia in una vecchia chiesa diroccata, in mezzo alla campagna russa. Qui protegge con ostinazione alcune casse di dipinti che i tedeschi hanno lasciato dietro di sé durante la ritirata. Per un breve momento fraternizza con una giovane soldatessa, giocando, scherzando e facendo progetti per il futuro. Ma quando alcuni soldati tedeschi si rifaranno vivi per riprendersi i quadri, si sacrificherà per evitarne la distruzione. Dopo tre primi cortometraggi realizzati durante gli studi – "La bambina e le cose", "Bella bocca e occhi miei verdi" (tratto da un racconto di J.D. Salinger), "E io torno a casa" – questo fu il saggio finale di diploma di Nikita Michalkov al corso di regia presso la prestigiosa scuola di cinema VGIK di Mosca. E nonostante la breve durata (31 minuti) è un'opera già matura, che mette in mostra le qualità espressive del futuro regista, comunque attivo già da diversi anni come attore. Coadiuvato dal soggetto di Rustam Ibragimbekov e dalla fotografia di Dmitri Korzhikhin, riesce a rendere al meglio l'atmosfera di un territorio dove "la guerra è già finita, ma la pace non è ancora arrivata", come recitano i titoli introduttivi, dove basta poco per dare l'illusione di normalità (come un bagno nel fiume) e dove soldati provenienti dagli angoli più remoti dell'URSS (Andrej è della regione di Vologda, Adalat è addirittura kazaka) condividono ricordi e speranze, anche se poi il pericolo è sempre dietro l'angolo. Non manca l'aspetto poetico: Andrej, che si autodefinisce "un po' un artista", è disposto a perdere la vita pur di difendere dei quadri di cui ignora persino il valore, ma che appesi ai muri diroccati del suo accampamento di fortuna contribuiscono a spandere un po' di bellezza. In ruoli minori si riconoscono Yuri Bogatyryov (uno dei tedeschi), che tornerà in diversi film di Michalkov, e Aleksandr Kajdanovskij (il sergente), futuro protagonista dello "Stalker" di Tarkovskij.
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