I compari (Robert Altman, 1971)
I compari (McCabe & Mrs. Miller)
di Robert Altman – USA 1971
con Warren Beatty, Julie Christie
***
Rivisto in divx.
Un western insolito che – com'è tipico di Altman – più che sulla storia o sui personaggi si concentra sulla descrizione di un ambiente: quello delle città americane di frontiera che sorgevano nel giro di pochi giorni nei pressi delle miniere fra le montagne e si popolavano rapidamente di disperati pronti a tutti pur di fare fortuna. Il protagonista, John McCabe (un Beatty che, con il barbone, assomiglia quasi a Kris Kristofferson), ex giocatore d'azzardo professionista e forse ex pistolero, vede l'occasione di emergere mettendo in piedi qualcosa che alla comunità manca ancora: un bordello. L'impresa, grazie anche alla consulenza e alla collaborazione di una "professionista" del settore come la signora Miller (Julie Christie), ha rapidamente successo. Ma quando un'importante compagnia intende rilevare la sua attività, tira troppo la corda e si ritrova costretto a difendere la propria vita con le armi. Violenza, cinismo, opportunismo, prevaricazione: questa era la giovane America nell'ottocento. Il film ne ricrea bene il panorama, grazie anche alla fotografia d'atmosfera di Vilmos Zsigmond, cupa nel ritrarre tanto gli esterni (mostrandoci una cittadina fredda, sporca e perennemente sferzata dalla pioggia, dal vento e dalla neve: il climax finale si svolge proprio sotto una copiosa nevicata) che gli interni (illuminati fiocamente e con colori caldi). Ne risulta un western del tutto atipico, antiromantico e che va volontariamente contro le convenzioni del genere (dall'eroe tutto d'un pezzo al setting asciutto e soleggiato), illustrando un mondo dimenticato da Dio (significativa la chiesa che brucia nel finale) e dalla legge. Alcuni personaggi di contorno avrebbero potuto essere caratterizzati di più o avere maggior spazio nella vicenda (il barbiere nero, la giovane sposina), ma nel complesso si tratta di un film originale e "di rottura", giustamente celebrato. Nel cast anche René Auberjonois, John Schuck, Shelley Duvall e Keith Carradine. Interessante la colonna sonora, con tre canzoni di Leonard Cohen ("The Stranger Song", "Sisters of Mercy" e "Winter Lady").
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