19 marzo 2016

La signora senza camelie (M. Antonioni, 1953)

La signora senza camelie
di Michelangelo Antonioni – Italia 1953
con Lucia Bosè, Andrea Checchi
**1/2

Rivisto in DVD.

La giovane Carla (Lucia Bosè, al secondo film con Antonioni dopo "Cronaca di un amore"), commessa in un negozio di Milano, viene "scoperta" dai produttori Ercolino (Gino Cervi) e Gianni (Andrea Checchi) e convinta ad entrare nel mondo del cinema. Grazie alla sua bellezza, le basta un ruolo minore per conquistare subito una vasta popolarità. Ercolino ha intenzione di farne una grande attrice popolare, protagonista di film scollacciati e disimpegnati, mentre il geloso Gianni, che nel frattempo ne è diventato il marito, vorrebbe che smettesse di recitare o, al limite, che diventasse un'attrice "seria". A questo scopo la dirige lui stesso in un'impegnativa e pretenziosa "Giovanna d'Arco", che però si traduce in colossale flop di critica e di pubblico, mettendone in mostra tutti i limiti di attrice drammatica. Per salvare dal fallimento economico il marito (che aveva finanziato il film in prima persona), Paola – che ha finalmente capito di non amarlo – accetta di tornare brevemente al cinema popolare: dopo aver estinto i suoi debiti, potrà lasciarlo senza sensi di colpa. Ma anche la nuova vita che sperava di rifarsi si rivelerà un'illusione, e la ragazza dovrà fare i conti con la dura realtà. Sullo sfondo di Cinecittà e delle sue dinamiche (il film è quasi una risposta italiana a "A che prezzo Hollywood?" di Cukor), un melodramma che vede il personaggio principale attraversare diverse fasi di consapevolezza, di maturità e di accettazione: dalla ragazza ingenua che fa tutto ciò che vogliono gli uomini attorno a lei (i produttori, il marito), alla donna che prende in mano la situazione e decide finalmente per sé stessa, dalla fragilità dei sogni di gloria e della possibilità di un amore libero da ogni vincoli (con un piacente diplomatico romano, che invece la lascerà per paura di uno scandalo) all'amara consapevolezza dei propri limiti e delle ingiustizie di un mondo che pensa soltanto a sfruttarla. Nella sua triste parabola di vittima destinata alla sconfitta ne esce un ritratto femminile, con le dovute distanze, quasi mizoguchiano. Il titolo, ovviamente, ironizza presentando la protagonista come una sorta di Margherita Gautier. Nel cast anche Ivan Desny (l'amante), Monica Clay (l'amica) e Alain Cuny (il collega attore).

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