29 marzo 2016

I due superpiedi quasi piatti (E.B. Clucher, 1977)

I due superpiedi quasi piatti
di E.B. Clucher – Italia 1977
con Bud Spencer, Terence Hill
***

Rivisto in TV.

Dopo aver inutilmente cercato – ciascuno per proprio conto – di trovare un lavoro da scaricatori al porto di Miami, scontrandosi però con una banda di gangster che gestisce a modo suo gli affari al molo, i due sbandati Wilbur Walsh (Bud Spencer) e Matt Kirby (Terence Hill) decidono di rapinare insieme un supermercato: per errore, però, finiscono in una stazione di polizia e sono costretti a fingere di essere lì per arruolarsi. Completato il corso di addestramento, vengono inviati a pattugliare le strade della città. Il loro progetto è quello di farsi espellere dalla polizia alla prima occasione, ma ben presto si prendono a cuore il caso di un cinese assassinato (anche perché Kirby si è innamorato della sua nipote) e finiranno per sgominare una banda di trafficanti di droga, gestita – guarda caso – dai gangster del porto. Girato interamente in Florida (tranne due scene in Italia, entrambe in interni: quella nella villa della "contessa" e la scazzottata finale al bowling), uno dei film più riusciti fra quelli di ambientazione contemporanea della coppia Hill/Spencer. Già dietro la macchina da presa dei due "Trinità", E.B. Clucher (alias Enzo Barboni) è senza dubbio uno dei migliori registi ad aver mai diretto il dinamico duo, e si vede: la qualità delle inquadrature e la geometria della messa in scena (si pensi al loro primo incontro al porto) valorizzano le gag ma anche l'alchimia fra i due caratteri e l'ambiente circostante. Il film si apre con vedute aeree di Miami e dintorni (su cui scorrono i titoli di testa, con la musica dei fratelli De Angelis) e prosegue con una serie di scene autoconclusive ma collegate l'una all'altra in una trama orizzontale priva di tempi morti. Parecchie le battute memorabili: "Ci ho il crimine nel sangue, io" (detta da Hill prima del tentativo di rapina, e poi riadattata a varie circostanze: "Ci ho le pallottole nel sangue", "Ci ho il whisky nel sangue", ecc.), "'Questa è una rapina' dillo tu, che hai la voce più grossa", "Questa è... questa è... questa è proprio una bella giornata!", oltre a uno scambio di battute che, da bambino, mi faceva sempre tanto ridere: "Appena fatto il colpo, andremo a spassarcela in Florida" – "Ma ci siamo già in Florida!".

Oltre che alle consuete dinamiche interne alla coppia, le risate sono garantite dal rapporto con il capitano della polizia, David Huddleston (doppiato da Ferruccio Amendola), che favorisce immancabilmente Kirby rispetto a Walsh, e da sequenze come l'arresto dei due uomini politici (maltrattati a proposito per farsi cacciare dalle forze dell'ordine, il che ovviamente non avverrà: Bud Spencer sbotta addirittura in un "Politicanti di merda!" assolutamente fuori contesto ma proprio per questo ancor più divertente) o l'incontro con la "contessa russa" e la sua amica, inviate dai gangster per sedurre i due poliziotti e metterli fuori combattimento. Quest'ultimo è uno dei rari casi in cui Bud e Terence sono alle prese con tentazioni di natura sessuale: di solito nei loro film l'attrazione per le donne viaggia su un binario più "puro", come è il caso, anche in questa pellicola, dell'infatuazione di Kirby per la ragazza cinese (interpretata da una Laura Gemser – Emmanuelle Nera! – qui ingenua e candida). E a proposito di comprimari, fra i cattivi si riconoscono i "soliti" Luciano Catenacci, Riccardo Pizzuti e Claudio Ruffini. In più c'è il tormentone delle auto distrutte (è uno dei film in assoluto con il maggior numero di automobili sfasciate, almeno prima che arrivasse "The Blues Brothers") e, ovviamente, la solite e memorabili scazzottate, fra cui quella con i teppisti nella tavola calda (con Kirby che si finge storpio e Walsh sordomuto: "Ma lui lo vede che ho la pistola?" "Certo, sono muto, mica cieco!") e quella con la banda di "Geronimo" allo stadio di football americano. Non mancano citazioni, più o meno vaghe, ai precedenti film della coppia. Quando i due sono al chiosco degli hamburger, alla radio si può sentire "Angels and beans", la canzone di "Anche gli angeli mangiano fagioli" (dove però al posto di Terence c'era Giuliano Gemma). E nella frase di Hill "Ringrazia Dio che somigli a mio fratello!" non si può non cogliere un riferimento alla saga di Trinità e Bambino.

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