18 dicembre 2014

Primer (Shane Carruth, 2004)

Primer
di Shane Carruth – USA 2004
con Shane Carruth, David Sullivan
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Visto in divx, in originale con sottotitoli.

Due giovani ingegneri, lavorando nel loro garage a un macchinario che riduca la gravità, costruiscono invece per caso una bizzarra macchina del tempo. Il suo funzionamento è particolare: al suo interno il tempo può scorrere al contrario, ma solo dal momento in cui la macchina viene attivata. Se viene accesa alle otto (ora A), per esempio, permette a chi vi entrasse alle dodici (ora B), e vi rimanesse per quattro ore (B-A), di uscire alle otto, ossia quando la macchina era stata accesa. I due inventori ne approfittano per rivivere interamente alcune giornate, stando naturalmente attenti a non incontrare mai i loro "doppi" che in quei momenti coesistono con loro: all'inizio lo fanno allo scopo di arricchirsi, giocando in borsa o alle scommesse sportive; poi, per rimediare ai propri errori o per rifarsi un'altra vita, creando però paradossi e futuri alternativi. Girato fra amici, senza effetti speciali e con un budget di soli 7000 dollari, questo piccolo lungometraggio indipendente ha fatto furore al Sundance Film Festival del 2004, vincendo il premio della giuria per il miglior film drammatico. Originale nell'impianto, un po' confuso nella sceneggiatura (a tratti cervellotica, visti i dialoghi tecnici e le implicazioni filosofiche), e decisamente poco lineare nello sviluppo: se non lo si segue con attenzione, è facile perdere il filo (e a dire il vero, la confusione può permanere anche dopo ripetute visioni). Ha però il pregio di non enfatizzare o iper-drammatizzare l'aspetto fantascientifico o quello della scoperta scientifica, grazie a un approccio quanto mai realistico e down-to-earth: probabilmente, se venisse davvero inventata una macchina del tempo, il contesto sarebbe più simile a questo che non a qualsiasi altro film sull'argomento. L'idea del funzionamento della macchina proviene dai diagrammi di Feynman che mostrano interazioni in cui la direzione in cui il tempo scorre è indifferente. Mai doppiato in italiano, a quanto ne so. Carruth, oltre che regista e protagonista, è anche sceneggiatore, produttore, montatore e autore della colonna sonora.

1 commento:

Dantès ha detto...

«la confusione può permanere anche dopo ripetute visioni»... io mi sono arreso alla seconda