Sils Maria (Olivier Assayas, 2014)
Sils Maria (Clouds of Sils Maria)
di Olivier Assayas – Svizzera/Francia/Germania 2014
con Juliette Binoche, Kristen Stewart
**1/2
Visto al cinema Orfeo, in originale con sottotitoli
(rassegna di Cannes).
Dopo l'improvvisa morte dello scrittore e regista che l'aveva lanciata quando aveva solo 18 anni, l'attrice francese Maria Enders (Juliette Binoche) accetta di recitare in una nuova edizione della piéce teatrale con cui aveva esordito al cinema, una scabrosa storia d'amore: soltanto che ora dovrà interpretare il personaggio più anziano, quello della donna matura che si lascia sedurre e abbandonare da una ragazzina giovane e manipolatrice, il cui ruolo viene invece affidato a una stellina hollywoodiana del momento. Per preparare al meglio la parte, l'attrice si trasferisce nella casa dello scrittore defunto, fra le montagne svizzere (per l'appunto a Sils Maria, nell'Engadina), in compagnia della sua assistente personale Val (Kristen Stewart). Ma fare i conti con sé stessa e con il proprio passato sarà difficile e doloroso. Profonda riflessione sul tempo che passa, sull'importanza di accettare i cambiamenti e su come rispecchiarsi (o meno) nel mondo che ci circonda. A fare da contraltare alla protagonista, più che l'attricetta trasgressiva e iper-paparazzata con cui dovrà lavorare (Jo-Ann, interpretata da Chloë Grace Moretz), c'è la sua giovane assistente: è dal continuo confronto con lei e con la sua visione della vita che Maria imparerà ad affrontare il presente, la propria fragilità e le proprie paure. Ambizioso, colmo di citazioni metacinematografiche e di riferimenti al mondo reale (il "curriculum" di Maria è quasi identico a quello della Binoche, per dirne una), il film affianca alla buona caratterizzazione psicologica dei personaggi alcune interessanti riflessioni sul rapporto fra l'arte e la vita (vedi le differenti interpretazioni a proposito della piéce teatrale, o i pareri sul cinema commerciale con la pellicola di fantascienza pop che Maria e Val vanno a vedere a Sankt Moritz). Peccato però per un certo eccesso di freddezza e precisione, che a tratti dona alla pellicola il tono di un distante gioco intellettuale e gli impedisce di decollare pienamente (anche se non mancano alcuni momenti lasciati all'immaginazione dello spettatore, vedi la misteriosa scomparsa di Val: che la sua presenza a Sils fosse solo frutto della fantasia di Maria, un modo per restare ancorata alla propria giovinezza?). A proposito, data per scontata la bravura della Binoche, sorprende invece la Stewart, autrice di una prova intensa e convincente. Affascinante l'ambientazione: il titolo della piéce che Marie deve recitare, "Il serpente del Maloja", si riferisce al fenomeno atmosferico delle nuvole che si formano lungo il passo del Maloja, la serpentina che dall'Italia conduce alla bellissima valle dell'Alta Engadina. La pellicola è stata girata in parte anche in Alto Adige (in Val Gardena).
2 commenti:
L'hanno girata vicino a casa mia, infatti :)
Dici che a questo giro la Stewart ha imparato a recitare?
Abiti lì? Sei fortunato! ^^
Sì, la Stewart (quasi sempre con gli occhiali) è la sorpresa positiva di questo film...
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