Due giorni, una notte (J. e L. Dardenne, 2014)
Due giorni, una notte (Deux jours, une nuit)
di Jean-Pierre e Luc Dardenne – Belgio/F/I 2014
con Marion Cotillard, Fabrizio Rongione
**1/2
Visto al cinema Anteo, in originale con sottotitoli
(rassegna di Cannes).
Ritornata al lavoro dopo una lunga assenza per depressione, a Sandra – impiegata in una piccola azienda che produce pannelli solari – viene prospettato il licenziamento: sarà reintegrata soltanto se gli altri sedici operai rinunceranno al bonus di mille euro promesso loro a fine anno. La votazione, a scrutinio segreto, avverrà lunedì mattina: la ragazza ha dunque a disposizione tutto il weekend per recarsi da ciascuno dei colleghi e convincerli a rinunciare al prezioso bonus pur di salvare il suo posto di lavoro. Costruito su uno spunto piuttosto semplice, una nuova parabola anti-capitalista (con morale finale) da parte dei fratelli Dardenne sul tema della solidarietà fra lavoratori. Di fronte al "ricatto" dei loro capi, i vari dipendenti devono scegliere come comportarsi, cercando di mettersi l'uno nei panni dell'altro: per alcuni rinunciare al bonus, su cui tanto hanno contato, sarà impossibile; per altri è molto più importante aiutare un'amica e collega. Forse un po' schematico, e di certo trascinato ripetitivamente un po' troppo a lungo (per gran parte del film vediamo Sandra presentarsi dai colleghi uno a uno, mentre insieme a noi spettatori tiene il conteggio dei voti a lei favorevoli e contrari), ma in ogni caso d'impatto (c'è chi ha parlato di una variazione su "La parola ai giurati"): e la regia naturalistica dei Dardenne aiuta a mantenere la tensione fino alla fine e a rendere questo piccolo episodio quanto mai vivo ed umano.
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