4 settembre 2013

La mala educación (P. Almodóvar, 2004)

La mala educación (id.)
di Pedro Almodóvar – Spagna 2004
con Gael García Bernal, Fele Martínez
***

Rivisto in TV.

Enrique, regista gay in crisi creativa, riceve la visita inattesa di Ignacio, suo compagno (e amante) ai tempi in cui erano bambini in un collegio religioso. Ignacio, che ora si fa chiamare Angel, si propone come attore e gli lascia da leggere un racconto da lui scritto, ispirato alle loro esperienze passate. Nel testo, intitolato "La visita", si parla del tentativo di Zahara, un travestito, di ricattare Padre Manolo, il prete che aveva abusato di lui quando era al collegio. Affascinato, Enrique decide di trarne un film, scritturando per la parte di Zahara (dopo molte esitazioni) proprio Ignacio. Ma questi nasconde un terribile segreto. Sin dai titoli di testa il film dichiara il proprio debito verso il cinema di Hitchcock: e infatti proprio di un thriller melodrammatico si tratta, in linea con lavori precedenti del regista spagnolo (come "Matador" o "La legge del desiderio"), e non di una pellicola di denuncia contro gli abusi sessuali (alla "Magdalene") come molti, all'epoca della sua uscita, lo avevano etichettato. Certo, i temi scabrosi non mancano, ma come sempre sono alleggeriti e immersi nell'atmosfera sospesa e stilizzata che scaturisce dalla regia di Almodóvar , coadiuvato come al solito dalla coloratissima fotografia di José Luis Alcaine. La narrazione procede a strappi in una serie di scatole cinesi dove realtà e finzione (i ricordi dei personaggi, il racconto scritto da Ignacio), presente e passato si fondono, e non mancano i misteri che si svelano poco a poco, anche se a dire il vero la vicenda non è proprio memorabile (a diversi anni di distanza dalla prima visione, avevo rimosso gran parte della trama). Ottima la prova di Bernal, che si sdoppia (e triplica) in abiti maschili e femminili, mentre Fele Martínez (Enrique da adulto) era il protagonista dei primi film di Alejandro Amenábar. Javier Cámara, già nel precedente "Parla con lei", ha il piccolo ruolo di Paquito. Assai curiosa la colonna sonora, che comprende – fra le altre – "Cuore matto", "Quizas quizas quizas", "Torna a Surriento" e "Moon River" (queste ultime, cantate in spagnolo da Ignacio bambino).

3 commenti:

Babol ha detto...

"a diversi anni di distanza dalla prima visione, avevo rimosso gran parte della trama"
Eh già. L'avevo visto al cinema e giuro che, rileggendo la tua recensione, non ricordavo davvero nulla. Però se non sbaglio mi era piaciuto.

Ismaele ha detto...

a me non piace più di tanto il primo Almodovar, questo mi è piaciuto tantissimo

Christian ha detto...

Babol: anch'io l'avevo visto al cinema, mi era piaciuto (anche se un po' meno dei due immediatamente precedenti, ovvero "Tutto su mia madre" e "Parla con lei") e non ricordavo nulla (o ben poco)! ^^

Ismaele: in realtà fra i film degli anni ottanta ci sono diverse cose belle (su tutti, "Matador" e "Donne sull'orlo di una crisi di nervi"), però concordo nel dire che il salto di qualità c'è stato a partire appunto da "Tutto su mia madre"...