18 settembre 2011

Sal (James Franco, 2011)

Sal
di James Franco – USA 2011
con Val Lauren, Jim Parrack
**

Visto al cinema Mexico, in originale con sottotitoli (rassegna di Venezia).

Il film ripercorre l'ultimo giorno della vita di Sal Mineo, il coprotagonista di "Gioventù bruciata" al fianco di James Dean, ucciso a 37 anni da uno sconosciuto davanti alla sua casa di Los Angeles. Dopo aver riscosso un certo successo nei primi anni della sua carriera (da teenager fu nominato all'Oscar per ben due volte come attore non protagonista, una delle quali naturalmente per il film di Nicholas Ray), Mineo aveva cominciato a perdere colpi quando era divenuto troppo vecchio per il ruolo del ragazzino ribelle. La pellicola segue da vicino Sal fra allenamenti in palestra, prove teatrali, telefonate e colloqui con gli amici, e ci mostra le sue difficoltà economiche, gli amori omosessuali, ma soprattutto il tentativo di tornare sulla breccia: quando è morto stava scrivendo una sceneggiatura per un film a tematica gay che si apprestava a dirigere di persona, e nel frattempo recitava al fianco di Keir Dullea in una pièce teatrale ("P.S. You cat is dead") la cui trama mostra inquietanti similitudini con la vita e le circostanze della morte dello stesso Sal (lo spettacolo, anche questo condito da venature omosessuali, parla infatti di un attore in disgrazia che sorprende un ladro nel proprio appartamento). Bravo l'inteprete e buona la regia dell'attore James Franco, che ha girato il film in soli nove giorni, in digitale, con una predominanza di primissimi piani e di lunghe inquadrature. Ma se la pellicola affascina per lo sguardo "puro" e semidocumentaristico, nella vena del cinema americano indipendente degli anni settanta, la mancanza di sofferenza e di catarsi rende il risultato alquanto piatto e monotono. E la scelta di raccontare le azioni più banali e quotidiane del personaggio senza soffermarsi a indagare maggiormente nella sua psiche lascia perplessi. Alla fine si resta a chiedersi quale sia il senso di un film un po' vuoto, di un'operazione che si limita a mostrare tutto dall'esterno senza mai azzardare un approfondimento o un'interpretazione.

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