I film di Venezia 2011 - conclusioni
Quella appena terminata è stata un'ottima rassegna, nella quale non sono mancati i film di spessore. Da quanto ho visto (mi mancano, fra i titoli premiati, "Terraferma" di Crialese e "People Mountain People Sea" di Cai Shangjun), la giuria veneziana guidata da Darren Aronofsky ha fatto davvero un ottimo lavoro, attribuendo i riconoscimenti alle pellicole e agli attori che realmente se lo meritavano: una bella differenza rispetto agli anni precedenti (e segnatamente all'ultima edizione). Dei film che ho visto nel corso di questa settimana spicca su tutti il "Faust" di Aleksandr Sokurov, lungometraggio 'tosto' ma, alla resa dei conti, meritato vincitore del Leone d'Oro. Davvero ottimi anche "Shame" di Steve McQueen e "Carnage" di Roman Polanski. Mi sono piaciuti particolarmente, inoltre, i lavori di Johnnie To ("Life without principle") e Jafar Panahi ("This is not a film"), ma in generale non c'è stato nulla che non abbia trovato quantomeno interessante e degno di essere guardato. In fondo alla mia classifica di gradimento, comunque, figurano il confuso "Himizu" di Sion Sono, il catastrofico "4:44 Last Day on Earth" di Abel Ferrara e il segmento di Carlo Lizzani dal film a episodi "Scossa".
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