Ladri di cadaveri (John Landis, 2010)
Ladri di cadaveri (Burke & Hare)
di John Landis – Gran Bretagna 2010
con Simon Pegg, Andy Serkis
***
Visto al cinema Centrale.
John Landis torna al cinema dopo dodici anni di assenza con una divertente e dissacrante black comedy che racconta la storia vera ("tranne le parti che non lo sono", come recita il cartello introduttivo) di Burke & Hare, famigerati "procacciatori" di cadaveri per le scuole di anatomia di Edimburgo agli inizi dell'ottocento, una vicenda già fonte di ispirazione per altre pellicole (come "La iena" di Robert Wise, con Boris Karloff e Bela Lugosi). A quei tempi la legge imponeva di usare a scopi scientifici soltanto i corpi dei condannati a morte, che però – in un periodo in cui lo studio della medicina era in forte sviluppo – erano in numero insufficiente a coprire la richiesta. Questo aveva fatto crescere a dismisura il valore dei cadaveri, e la milizia era costretta a pattugliare i cimiteri per impedire agli "scavafosse" più disperati di trafugare le salme appena sepolte. Burke e Hare, due immigrati irlandesi, ebbero l'idea di trasformarsi in serial killer per procurarsi la materia prima da offrire al compiacente dottor Knox. In seguito al clamore che fece il loro caso, venne persino cambiata la legge, introducendo la possibilità per i familiari dei defunti di donare il loro corpo alla scienza. Non sarà un ritorno ai tempi d'oro di "Blues Brothers" e "Una poltrona per due", ma dal lato del puro intrattenimento il film non delude le attese e presenta tutto quello che era lecito attendersi da Landis (e dal genere): humour nero, situazioni grottesche, gag visive e comicità caustica e irriverente (compresa la satira verso le istituzioni, da sempre presente nei lavori del regista, che a dire il vero stavolta ne ha per tutti); ma offre anche inaspettate e interessanti chiavi di lettura, come quella fornita dalla trovata di intrecciare la storia dei due criminali con una rappresentazione tutta al femminile del sanguinolento "Macbeth" di Shakespeare (Burke compie i delitti per finanziare lo spettacolo teatrale della donna di cui è innamorato: un'allusione di Landis alle proprie difficoltà nel trovare fondi per fare cinema?) o la sottotrama delle prove fotografiche (il dottor Knox fa immortalare con questa tecnologia innovativa i cadaveri che seziona, in modo da creare una rivoluzionaria "mappa del corpo umano"; ma proprio le foto dei corpi incastreranno Burke e Hare, convinti di essere al sicuro in assenza di testimoni e con i cadaveri ormai distrutti: C.S.I. ante litteram!). Fenomenale il cast, con molti caratteristi e volti noti: oltre ai due protagonisti (Andy "Gollum" Serkis e Simon "Shaun of the dead" Pegg), ci sono le autoironiche Isla Fisher e Jessica Hynes nei ruoli femminili (più la Jenny Agutter de "Un lupo mannaro americano a Londra" in una piccola parte), Tom Wilkinson e Tim Curry in quelli dei due medici rivali, e ancora diversi comici britannici come Ronnie Corbett (il capo della milizia) o Bill Bailey (il boia), per finire con i camei di Christopher Lee, Ray Harryhausen e persino Costa Gavras (con tutta la famiglia, in fotografia), senza contare l'apparizione a sorpresa, proprio alla fine, del "vero" William Burke!
6 commenti:
Jenny Agutter "in una piccola parte" è un po' un overstatement: è in scena 4 secondi, per di più inquadrata da lontano.
Comunque ti do ragione, nonostante il film non sia eccelso è un discreto passo in avanti rispetto a orrori come "The stupids" o film mediocri come "Susan's plan"
Su Jenny è vero, compare poco: ma d'altronde anche molti altri volti noti (come Christopher Lee) hanno particine davvero piccole.
Il film non è un capolavoro, però mi ha divertito parecchio.
Mamma mia, John Landis!! sono contento di trovarlo in buona forma, avevo sperato molto in lui fin dai tempi del lupo mannaro a Londra.
"La iena", cioè "The body snatcher", è un racconto di Stevenson: penso che tu lo sappia già, ma così ho trovato una buona scusa per riempire due righe piene di rimandi cinematografici!
("The body snatchers" è anche il titolo di un film che in italiano diventa "L'inasione degli ultracorpi")
Sì, secondo me aver cambiato aria e essere andato a girare un film in Inghilterra anziché in America gli ha fatto bene. Certo, sono colpi di coda di una carriera in cui ormai ha già sparato le cartuccie migliori... Dubito che rivedremo da lui film belli come quelli dei primi anni ottanta... Ma l'importante è che ne faccia ancora qualcuno divertente come questo (e che si diverta nel farli!). Qui c'è una bella intervista al proposito.
Grazie per le info: il racconto di Stevenson era naturalmente ispirato a sua volta agli omicidi di Burke e Hare. Davvero curiosa l'omonimia con "L'invasione degli ultracorpi"! ^^
Non so se riuscirò a trovarlo in sala, ma nei prossimi mesi spero di vederlo. Ho una specie di culto per il suo cinema, ma ormai è troppo vecchio per Hollywood, come Carpenter del resto.
Sì, ormai c'è poco posto a Hollywood per vecchi registi come Landis. I produttori preferiscono affidare le redini dei loro colossal da centinaia di milioni di dollari a registucoli giovani e senza personalità (vedi, per esempio, il caso di molti film di supereroi).
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