New York, I love you (aavv, 2009)
New York, I love you
di registi vari – USA/Francia 2009
film a episodi
*1/2
Visto in divx, in originale con sottotitoli.
Tre anni dopo l'interessante "Paris, je t'aime", il produttore Emmanuel Benbihy mette in cantiere un altro "film collettivo" dedicato a una città e al tema dell'amore, dando ufficialmente il via a una serie destinata ad arricchirsi di altri lungometraggi. Più che a un film a episodi, il risultato assomiglia a una pellicola corale alla Robert Altman, perché i vari segmenti non sono separati l'uno dall'altro (mancano persino i titoli per distinguerli, mentre i vari registi vengono citati solo nei titoli di coda) e si fondono insieme attraverso sequenze di transizione (girate da Randy Balsmeyer) con alcuni personaggi ricorrenti che interagiscono con i protagonisti degli altri episodi. Purtroppo il risultato finale lascia abbastanza a desiderare: il film è decisamente più piatto e noioso del precedente, non emoziona praticamente mai, la fantasia – a parte rari casi – latita, e si respira in continuazione quell'aria stanca e pretenziosa delle peggiori pellicole indipendenti americane. E dire che i registi sono quasi tutti molto giovani: che tristezza! Gli episodi migliori sono quelli di Shunji Iwai, Fatih Akin e Joshua Marston; i peggiori, quasi da pistola alla tempia, quelli di Shekhar Kapur (scritto da Anthony Minghella, scomparso da poco, cui è dedicato l'intero film) e Brett Ratner. Anche in questo caso due segmenti sono stati eliminati dal montaggio finale: erano diretti da Scarlett Johansson (al suo debutto come regista) e dal russo Andrei Zvyagintsev.
1) segmento di Jiang Wen, con Hayden Christensen e Andy Garcia (*1/2)
Un ladruncolo cerca di sedurre una ragazza (Rachel Bilson), ma questa è l'amante di un professore universitario che si rivela essere un ladro abile quanto e più di lui. Poco accattivante e con personaggi decisamente antipatici.
2) segmento di Mira Nair, con Natalie Portman e Irrfan Khan (*1/2)
Un commerciante indiano di diamanti discute di usanze religiose con una giovane cliente ebrea che sta per sposarsi. Un episodio poco interessante e di cui mi sfugge il senso, a parte qualche luogo comune sulla multiculturalità.
3) segmento di Shunji Iwai, con Orlando Bloom e Christina Ricci (**1/2)
Un compositore di colonne sonore, costretto dal suo produttore a leggersi i classici di Dostoevskj in pochi giorni, si innamora della giovane agente con la quale parla solo per telefono. L'episodio più coinvolgente e più "colto". Sullo schermo televisivo scorrono immagini del film Ghibli "I racconti di Terramare".
4) segmento di Yvan Attal, con Maggie Q ed Ethan Hawke (**)
Diviso in due parti, entrambe incentrate su incontri casuali fra sconosciuti che fumano fuori da un ristorante: uno scrittore cerca di sedurre una ragazza ma alla fine lei gli rivela di essere una escort; una donna (Robin Wright Penn) fa delle avances a un uomo (Chris Cooper), ma poi scopriremo che si trattava di suo marito. Due vignette costruite solo sui dialoghi e sul colpo di scena finale. Meglio la prima, comunque.
5) segmento di Brett Ratner, con Anton Yelchin e James Caan (*)
Un farmacista propone a uno studente, mollato dalla sua ragazza alla vigilia del ballo scolastico, di invitare al suo posto la propria figlia. Lei (Olivia Thirlby) si presenta su una sedia a rotelle, ma alla fine rivelerà di essere solo un'attrice. Insulso e di cattivo gusto.
6) segmento di Allen Hughes, con Bradley Cooper e Drea de Matteo (*1/2)
Un uomo e una donna, mentre attraversano la città (in taxi, in metropolitana, a piedi), ripensano al loro precedente incontro e alla loro breve storia d'amore. Soporifero.
7) segmento di Shekhar Kapur, con Julie Christie e Shia LaBeouf (*)
Un'anziana cantante ritorna nell'albergo dell'Upper East Side che un tempo frequentava, dove incontra un giovane fattorino gobbo che alla fine si suicida: ma forse era già un fantasma. Nel cast anche John Hurt. Micidiale.
8) segmento di Natalie Portman, con Carlos Acosta e Taylor Geare (*1/2)
Un uomo di colore trascorre la giornata a Central Park con una bambina bionda, che alla fine scopriremo essere sua figlia. Sostanzialmente inutile. Credo che sia il debutto della Portman come regista.
9) segmento di Fatih Akin con Uğur Yücel e Shu Qi (**1/2)
Un pittore anziano e malato, ossessionato dalla bellezza di una ragazza che lavora in un'erboristeria di Chinatown, vorrebbe farle un ritratto. Ma quando lei accetterà di posare, lui sarà già morto. Emotivamente struggente: e poi c'è Shu Qi, che da sola vale l'intero film. Cameo di Burt Young.
10) segmento di Joshua Marston, con Eli Wallach e Cloris Leachman (**1/2)
Due vecchi coniugi, sposati da oltre sessant'anni, passeggiano fino alla spiaggia di Coney Island fra discussioni e borbottii. L'episodio più simpatico e sincero, con due eccezionali attori come valore aggiunto.
11) transizioni di Randy Balsmeyer, con Emilie Ohana, Eva Amurri, Justin Bartha (**)
Brevi scenette sparse fra un segmento e l'altro: mostrano in particolare una giovane filmmaker che riprende con la sua videocamera scene di vita per le strade di New York e incontra i personaggi degli episodi precedenti.
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