15 ottobre 2010

Resident Evil: Apocalypse (A. Witt, 2004)

Resident Evil: Apocalypse (id.)
di Alexander Witt – GB/Ger/Fra/Can 2004
con Milla Jovovich, Sienna Guillory
*

Rivisto in DVD.

Il virus T, che trasforma gli esseri umani in non-morti, è fuoriuscito dal laboratorio segreto della Umbrella Corporation e l'infezione ha raggiunto Raccoon City, le cui strade sono ora invase dagli zombie (termine, quest'ultimo, che peraltro non viene mai usato nel corso dell'intera franchise). Dopo aver tentato un'inutile evacuazione, la corrotta multinazionale mette in quarantena l'intera metropoli, sigillandone il perimetro e rinchiudendo al suo interno anche i sopravvissuti. Per uscire dalla città prima che venga "nuclearizzata", Alice (che nel frattempo è stata geneticamente modificata dal virus, acquisendo una super forza) e un gruppo di compagni improvvisati (fra i quali la poliziotta dei reparti speciali Jill Valentine, il mercenario Carlos Olivera e il ladruncolo L.J.) devono rintracciare Angela, la giovane figlia del creatore del virus, che in cambio ha garantito loro una via di fuga: ma la situazione è resa più complicata da Nemesis, mostruosa creatura nata da un esperimento segreto, che la Umbrella ha scatenato nelle strade allo scopo di testarne le potenzialità belliche. Se il primo episodio della serie era carino, il secondo – dall'ambientazione meno asettica e più "sporca" – è un vero disastro. La pessima regia di Witt (direttore della fotografia alla sua prima – e finora unica – esperienza come regista) è confusa e senza idee, abusa di ralenti e di montaggi ad effetto, rendendo incomprensibili le scene d'azione; i personaggi non mostrano il minimo approfondimento (alcuni, come Jill Valentine, sono sostanzialmente inutili ai fini della trama e sembrano inseriti solo per ammiccare ai fan del videogioco, al quale probabilmente questo secondo film è più fedele); le situazioni e i dialoghi sono scontati, gratuiti o improbabili, e non offrono nulla che non si sia già visto in decine di film di questo tipo; in più non è nemmeno particolarmente divertente. Se non fosse per Milla, non ci sarebbe alcun motivo di guardarlo. Il titolo doveva essere "Resident Evil: Nemesis", ma venne cambiato perché era appena uscito "Star Trek: Nemesis".

6 commenti:

Martin ha detto...

"le situazioni e i dialoghi sono scontati, gratuiti o improbabili, e non offrono nulla che non si sia già visto in decine di film di questo tipo"
Non avrei potuto esprimerlo meglio, è esattamente quello che penso di... La Horde!
Stesso genere di questo RE2 (più o meno) eppure a te questo effetto non lo ha fatto.
Giuro che non me lo so spiegare...

Christian ha detto...

Molto semplice: "La horde" è divertente, "RE: Apocalypse", no! ^^

Martin ha detto...

Non mi sono spiegato, il divertimento spiega perchè uno ti è piaciuto e l'altro no.
Quello che non capisco è proprio come mai nell'altro caso non ritieni che "le situazioni e i dialoghi sono scontati, gratuiti o improbabili, e non offrono nulla che non si sia già visto in decine di film di questo tipo".

Anonimo ha detto...

non mi è dispiaciuto, ma sia chiaro che la saga qui è nettamente in fase calante..

Christian ha detto...

Martin: E chi ti dice che io non pensi la stessa cosa, almeno in parte, anche per il film francese? Però quello almeno ha una buona regia, personaggi meglio caratterizzati e un'ambientazione più interessante, e tanto mi basta per considerarlo un buon film nel suo genere (genere che, ricordiamolo, non ha certo nell'originalità il suo punto di forza).

Lorant: Per me questo è il punto più basso. I due successivi sono un gradino migliori.

Martin ha detto...

Diciamo che se l'avessi scritto nella recensione non sarei certo andato a vederlo ;-)
Sul discorso dei personaggi invece, sarà anche colpa della pessima edizione italiana, ma erano tutti delle macchiette, quasi delle parodie di gangster e sbirri.
Quando invece parlo di originalità nel genere mi riferisco invece al fatto che, Romero insegna, è possibile fare delle ottime variazioni sul tema.
Come dire che è possibile scrivere buone sceneggiatura anche per uno zombie-movie e non è detto che ci si debba accontentare di dialoghi puerili.