9 ottobre 2010

Il nome della rosa (J.J. Annaud, 1986)

Il nome della rosa (Der Name der Rose)
di Jean-Jacques Annaud – Germania/Francia/Italia 1986
con Sean Connery, Christian Slater
**1/2

Rivisto in DVD, con Giovanni e Rachele.

Nel quattordicesimo secolo, ospiti in un isolato monastero benedettino fra le montagne dell'Italia settentrionale, il monaco francescano Guglielmo da Baskerville e il suo novizio Adso da Melk indagano su una serie di morti inspiegabili che potrebbero essere legate a un misterioso testo in greco, nascosto nell'enorme e labirintica biblioteca dell'abbazia. Nell'adattare il fortunato romanzo di Umberto Eco – colmo di dettagli storici, rimandi intertestuali e riferimenti postmoderni, semiotici ed ermeneutici – Annaud sceglie di "volare basso", elimina gran parte delle complessità e delle divagazioni filosofiche, spettacolarizza la vicenda e dà maggior spazio alla trama gialla, evidenziando ulteriormente come il protagonista Guglielmo sia modellato su Sherlock Holmes (lo suggerivano già numerosi indizi, a partire da quel "Baskerville"; il nome, invece, rimanda a Guglielmo da Occam), indagatore razionale, colto e intelligente, la cui fede nell'osservazione e nella logica lo contrappone al fanatismo dell'inquisizione e alle superstizioni degli altri monaci. La vicenda è immersa in un medioevo cupo e disperato, dove povertà e indigenza regnano sovrane e la religione sembra incapace di offrire conforto, anzi è causa essa stessa di tensioni, divisioni e ingiustizie. In un tale scenario, persino la cultura e l'amore devono soccombere. Pur non restituendo la stessa soddisfazione intellettuale che la lettura del libro di Eco forniva, il film è un piacevole thriller che forse andrebbe rivalutato (quando lo vidi la prima volta non mi era affatto piaciuto) e che si lascia apprezzare soprattutto per l'ambientazione storica e l'atmosfera opprimente. Ottima, in ogni caso, la prova del gigione Connery; un po' meno quella dei principali comprimari (Slater, al suo esordio, sembra dotato di una sola espressione; e anche F. Murray Abraham, nei panni dell'inquisitore Bernardo Gui, non brilla più di tanto). Indimenticabili invece i personaggi secondari, una galleria di volti grotteschi e caricaturali fra i quali spiccano Michael Habeck (Berengario), Volker Prechtel (Malachia) e Feodor Chaliapin jr. (il cieco Jorge, personaggio ispirato a Jorge Luis Borges). Michael Lonsdale è l'abate, Ron Perlman è il gobbo Salvatore, mentre Valentina Vargas è la ragazza semiselvaggia e senza nome che si concede ad Adso in una scena di sesso forse sopra le righe (durante la quale, per ottenere dal giovane Slater una recitazione più "autentica", il regista non gli aveva spiegato cosa sarebbe accaduto!).

7 commenti:

MonsierVerdoux ha detto...

portare sullo schermo il capolavoro di eco non sarebbe certo stato facile, ma va detto che annaud lo fa nel migliore dei modi possibili: semplificando la trama, riducendo i delitti, e servendosi di un attore, il grande connery, che trasforma in oro tutto quello che tocca! Un buon film.

Massimo Volpe ha detto...

Troppo difficile la trasposizione cinematografica di un'opera letteraria complessa come quella di Eco; Annaud sceglie l'aspetto thriller della vicenda e imbastisce un buon film giallo medievale, riuscendo tutto sommato nell'intento, ricordo soprattutto una bella carrellata di monaci dalle facce molto cinematografiche.

Christian ha detto...

Proprio così: giudicandolo a sé stante, e senza confrontarlo con il libro, il film non è affatto male. Anch'io credo che Annaud abbia fatto bene a evitare la sfida con il romanzo: avrebbe avuto solo da perderci.

Franci ha detto...

l'espressione "gigione Connery" rasenta il genio... Grande!

Christian ha detto...

Grazie... ^^ Mi è venuta spontanea!

Giovanni ha detto...

CRI, hai scritto che è un film da rivalutare (visto ieri alla tv come ricordo di Umberto Eco). Io l'ho trovato bellissimo e allo stesso tempo inquietante nei paesaggi montani...

Christian ha detto...

Anche a me la seconda volta è piaciuto di più. Però è abbastanza lontano dal libro di Eco, di cui riprende giusto la trama e l'ambientazione...