Segreti di famiglia (F. F. Coppola, 2009)
Segreti di famiglia (Tetro)
di Francis Ford Coppola – USA/Argentina 2009
con Vincent Gallo, Alden Ehrenreich
***
Visto al cinema Apollo.
Il diciottenne Benjamin sbarca a Buenos Aires in cerca del fratellastro maggiore Angelo, detto "Tetro", fuggito da casa anni prima per insanabili contrasti con l'ingombrante genitore, un direttore d'orchestra dominatore e crudele. Dopo aver attraversato una fase ai margini della follia, Tetro vive ora in compagnia della bella Miranda (Mirabel Verdù, già vista ne "Il labirinto del fauno"), alla quale non ha raccontato nulla del proprio passato; è ancora in fuga dalla famiglia e dal mondo, e ha da tempo abbandonato il sogno giovanile di diventare uno scrittore. Ma Bennie recupera i suoi scritti e li rende pubblici dopo avervi apposto un finale (l'unico possibile: l'inevitabile "uccisione" del padre), senza immaginare che proprio quei testi, ovviamente autobiografici, nascondono un incredibile segreto sui loro legami familiari.
Dopo "Un'altra giovinezza", Coppola continua a tenersi lontano da Hollywood (il film è coprodotto anche da Spagna e Italia) e realizza – su una sua sceneggiatura originale – una pellicola molto personale che forse ha solo il difetto di mettere troppa carne al fuoco e di presentare nel finale qualche lungaggine di troppo. Ai temi prettamente coppoliani della famiglia, naturalmente di origini italiane (con Klaus Maria Brandauer nella doppia parte del padre e dello zio di Tetro), e dello scontro generazionale, si aggiungono quelli dell'arte (letteratura, teatro, musica), dell'amore (con l'iniziazione sessuale del giovane Bennie) e dell'identità (vedi anche gli spezzoni de "I racconti di Hoffmann" con l'automa che balla), persino con l'inserimento di svariati "almodovarismi" (la comunità artistica della Boca, con tanto di autore/interprete gay di una commedia che incrocia "Faust" con il "Rocky Horror Picture Show"; le donne procaci e disinibite; l'ambientazione e il mood latino; gli inserti onirici; la presenza di Carmen Maura nel ruolo di "Alone", potente critico teatrale, inizialmente previsto per Javier Bardem). Vincent Gallo è ottimo a dar vita a un personaggio dalle molte sfaccettature: all'inizio pare semplicemente scostante e geloso, ma in seguito scopriremo le cause e le motivazioni del suo carattere. Molto bella, fra le tante, la scena in cui il protagonista, responsabile delle luci durante uno spettacolo teatrale, si mette a litigare con l'autore del dramma, e suggestiva la fotografia in bianco e nero, alla quale si alternano spezzoni a colori che rievocano i ricordi di Tetro, una scelta stilistica che ricorda "Heimat" anche se qui è usata in maniera più meccanica. L'azione, oltre che a Buenos Aires, si svolge anche in Patagonia, dove i protagonisti si recano per la rappresentazione del dramma di Tetro.
0 commenti:
Posta un commento