30 novembre 2009

The hole (Tsai Ming-liang, 1998)

The hole – Il buco (Dong)
di Tsai Ming-liang – Taiwan 1998
con Yang Kuei-mei, Lee Kang-sheng
***1/2

Rivisto in divx, con Martin, in originale con sottotitoli.

Mentre il capodanno del 2000 si avvicina e le piogge torrenziali scuotono la città, Taipei è colpita da una misteriosa epidemia: un virus di origine sconosciuta, trasmesso dagli scarafaggi, spinge gli esseri umani a comportarsi in modo psicotico e a rintanarsi come insetti in cerca di buio e di umidità. Intere aree vengono messe in quarantena, la raccolta dei rifiuti e l'erogazione dell'acqua potabile sono sospese per costringere gli abitanti ad andarsene. Fra coloro che restano nella propria casa ci sono un uomo e una donna che vivono in due appartamenti di un immenso condominio, l'uno sopra l'altro. I due non si conoscono, non hanno alcun contatto e si parlano a malapena, ma un buco scavato nel pavimento/soffitto delle rispettive abitazioni finirà con mettere in comunicazione i loro spazi vitali e a unirli indissolubilmente. E quando lei sembrerà aver contratto la malattia, lui riuscirà a "riportarla alla luce", sottraendola alla solitudine e all'alienazione.

Pellicola geniale, insolita nella forma e ricca nei contenuti: pur con i consueti tempi lenti e l'attenzione ai piccoli gesti quotidiani, Tsai prova stavolta a universalizzare i propri temi (i protagonisti non hanno nome, l'ambientazione fantascientifica è una metafora del mondo intero) e ravviva il contesto della vicenda con bizzarri inserti musicali che esplicitano pensieri e sentimenti e nei quali la donna interpreta – nella propria fantasia – una serie di brani anni '50 della cantante Grace Chang (alla quale è dedicato un ringraziamento finale). Vedere gli abiti colorati e le raffinate coreografie dei balletti prendere vita negli ambienti degradati dell'edificio crea un insolito cortocircuito nella mente dello spettatore. Ma tutto il lungometraggio si mantiene miracolosamente in equilibrio fra il surreale e il quotidiano, senza rinunciare all'ironia e all'assurdo per mostrare il malessere e il disagio esistenziale. Da annoverare fra i migliori lavori del regista, è stato anche il suo primo film che ho visto, quando uscì nelle sale italiane in versione sottotitolata. Indimenticabile – e angosciante – la pioggia scrosciante che cade in continuazione. La pellicola (che fa parte di una serie di lungometraggi, "2000 as seen by...", commissionata a registi di tutto il mondo dal canale televisivo francese Arte) è completamente girata in interni, dalle camere spoglie degli appartamenti con le pareti scrostate per l'umidità, alle scale e ai corridoi del condominio, fino alle vaste sale vuote del mercato coperto dove l'uomo lavora.

6 commenti:

Francesco Dongiovanni ha detto...

uno dei più amati di Tsai...mi hai fatto venire voglia di rivederli tutti...

Christian ha detto...

Ogni tanto rivedersi un film di Tsai è pure rilassante...! ^^

iosif ha detto...

forse qui le 4 stelle te le saresti potute giocare :)
anche io ho conosciuto tsai ming liang con the hole al cinema. un'uscita più unica che rara, in italia.
bella questa retrospettiva che stai (state, tu e martin) portando avanti.

Christian ha detto...

A dir la verità, per le quattro stelline avevo pensato anche a "Vive l'amour", poi ho soprasseduto perché sono un po' allergico ai voti estremi (dare il massimo o il minimo dei voti costituisce per me una sorta di barriera psicologica, come a dire che quel film non può essere superato né nel bene né nel male, e dunque mi trattengo).
Ma nulla di impedisce di cambiare idea in futuro: già adesso torno spesso a cambiare le stelline, alla chetichella, ai film già visti o recensiti in passato.

Martin ha detto...

Stelline a parte, che lasciano il tempo che trovano, continuo a pensare che, per quanto ho visto finora, sia Vive l'amour il punto più alto del cinema di Tsai.
Col tempo potrei anche arrivare a parlare di capolavoro.

Christian ha detto...

Tutto considerato sono d'accordo con te, Martin. ma subito dopo ci metto questo "The hole" e "Goodbye Dragon Inn".