28 novembre 2009

Crocodile (Kim Ki-duk, 1996)

Crocodile (Ag-o)
di Kim Ki-duk – Corea del Sud 1996
con Cho Jae-hyun, Ahn Jae-hong
***

Visto in divx, in originale con sottotitoli.

L'ottima opera d'esordio dell'autodidatta Kim Ki-duk è quasi una sorta di "Accattone" alla coreana: il protagonista Yong-pae, detto "Coccodrillo", è un senzatetto violento e profittatore che vive sotto un ponte presso il fiume Han, a Seul, insieme a un bambino e ad un altro barbone più anziano, e approfitta dei tanti suicidi che si gettano nel fiume per svuotare i loro portafogli (o addirittura per chiedere ricompense ai soccorritori in cambio di indicazioni su dove si trova il corpo). Una notte salva dall'acqua una ragazza, che – nonostante lui la violenti ripetutamente – decide di restare con il gruppo. La pellicola procede accumulando scene e sequenze che sembrano slegate l'una dall'altra ma che contribuiscono a definire i personaggi e i loro rapporti: "Coccodrillo" si guadagna da vivere costringendo il bambino a vendere gomme da masticare o cianfrusaglie ai passanti, organizza truffe e ricatti destinati a finir male, perde al gioco tutto il denaro che guadagna faticosamente, si affeziona alla ragazza al punto da voler vendicarne la delusione d'amore affrontando il suo ex fidanzato. Nel finale, con l'ingresso in campo di una coppia di killer, le sottotrame si complicano e si infittiscono. Il mondo descritto da Kim in questo suo primo film (e in generale in tutta la prima fase della sua filmografia, molto più "viva" e convincente rispetto allo sterile estetismo che caratterizza invece i suoi lavori più recenti) è un mondo disperato, dove "degrado sociale e umano si mescolano"; un mondo fatto di sbandati e di isolati che vivono – per scelta o per obbligo – ai margini della società; dove però, anche attorno a un personaggio aggressivo e amorale come il protagonista, può lentamente prendere forma una famiglia sui generis che si scopre unita e solidale nelle difficoltà, nonostante gli occasionali litigi (come quando il bambino ribelle cerca inizialmente di proteggere la ragazza addirittura mutilando i genitali del "Coccodrillo"). Criticato per la violenza a volte eccessiva di molte scene (il rapporto sadomasochistico fra uomo e donna si rivedrà comunque in opere successive come "L'isola" o "Bad guy"), Kim ha spiegato di aver voluto rappresentare qualcosa – la violenza fisica e psicologica – che fa comunque parte integrante della nostra esistenza. Il suo, però, non è certo realismo: anzi, non mancano i momenti stranianti, grotteschi (il bicchiere di sangue), onirici o quasi surreali, come le suggestive sequenze subacquee, quando finalmente "Coccodrillo" sembra ritrovarsi nel proprio ambiente naturale, le acque salmastre di un fiume sì inquinato ma comunque in grado di proteggerlo da un mondo esterno crudele e ostile: soltanto sotto la superficie dell'acqua sembra possibile trovare la pace e la libertà (di cui la tartaruga colorata di azzurro, così come le barchette di carta del bambino, sono un evidente simbolo).

8 commenti:

Eraserhead ha detto...

Accidenti che blog! Hai un database di film recensiti mica da ridere.
Bene bene.

Ah, Crocodile è un gran bell'esordio a mio parere.
Grazie per aver visitato il mio blog ;)

Christian ha detto...

Grazie a te di aver ricambiato la visita!

Kim Ki-duk è stato inizialmente un grande amore cinematografico per me (con picchi per titoli come "Bad guy" e "Address unknown"). Poi si è ridimensionato, visto che i suoi film più recenti - guarda caso quelli che lo hanno fatto distribuire anche in Italia - non mi hanno invece convinto. Ma ora ho intenzione di rivedere con calma le sue opere (o di vedere quelle che ancora con conoscevo, come questa!) per poterne parlare nel blog.

Eraserhead ha detto...

Guarda se intendi Time e Soffio come suoi film più recenti che hanno deluso ti do ragione. Davvero due cadute di stile. Invece il suo ultimissimo lavoro (Dream) l'ho leggermente apprezzato un po' di più anche se parecchio confuso nel suo svolgimento - gran finale però -.

Address Unknown è forse il film che preferisco del "primo Kim" (suddivisione di cui mi prendo le responsabilità e che faccio partire da, appunto, Crocodile, finoa a Ferro 3, e da ques'ultimo alle pellicole successive).
E aldilà di Ferro 3, che resta il mio preferito, amo tantissimo L'arco, vero gioiello a mio parere.

Il bello è che ho letto e sentito una miriade di pareri su questo autore, ed ognuno portava con sé valide tesi sulla presunta bontà di un suo film che anche quello che mi era piaciuto di meno riuscivo a vederlo sotto un'altra ottica.

Christian ha detto...

"Dream" non l'ho ancora visto... "Time" e "Soffio" sono sicuramente i peggiori anche per me, però io ho iniziato ad avere riserve su Kim da ben prima, cioè a partire da quello che io considero il vero film della svolta, "Primavera, estate...". Da quando, cioè, ha virato verso un cinema "da festival" che fosse più appetibile a un pubblico occidentale generalista in cerca di zen e di esoticità. Non a caso è proprio da quel film che Kim comincia a essere distribuito in Italia. Quindi fra i bocciati ci metto senza alcun dubbio anche "La samaritana" e "L'arco" (mi dispiace ^^), mentre salvo "Ferro 3" e parzialmente lo stesso "Primavera, estate...", che mi ha comunque lasciato buoni ricordi (la delusione dipendeva soprattutto dal confronto con i film precedenti, ben più "cattivi" e incisivi).

Ma come dici, Kim è un autore che dà sempre spunto a mille discussioni e pareri discordi. Ho anche letto che c'è chi non sopporta proprio "Address unknown" e "Bad guy" che per me (e anche per te, mi pare, almeno il primo) sono i migliori...

Pepppo ha detto...

Kim Ki Duk...un genio, anche se non ho visto il suo ultimo film...che era al festival di Torino del 2008. Si sa se verrà distribuito in Italia...se qualche casa lo ha comprato (anche in dvd?)
I suoi primi film, tra cui Crocodile, non li ho visti (intendo quelli non usciti in dvd). Ne hai visto qualcun'altro Christian? Fammi sapere e complimenti per il blog...lo verrò a visitare spesso!!

Christian ha detto...

Ciao e grazie per la visita e per questo primo commento! Spero che ripasserai ogni tanto.

Anch'io, come ho già scritto, non ho ancora visto l'ultimo film di Kim Ki-duk, "Sogno", e purtroppo non sono così sicuro che verrà distribuito in Italia. Negli ultimi anni i film orientali sono un po' passati di moda e oggi fanno davvero fatica a ritagliarsi uno spazio nei nostri cinema, invasi da pellicole italiane o americane: anche gli ultimi lavori di due maestri come Takeshi Kitano o di Tsai Ming-liang, per esempio, non sono arrivati nelle nostre sale (per non parlare di autori ancora più di "nicchia" come Park Chan-wook, Johnnie To, Hirokazu Koreeda o Hou Hsiao-Hsien).

Parlando dei film di Kim Ki-duk degli inizi, ho intenzione di rivedermeli pian piano tutti. A suo tempo avevo già visto e apprezzato "The birdcage inn", "L'isola", "Address unkwnown" e soprattutto "Bad guy" (forse il suo film migliore in assoluto). Mi era piaciuto un po' meno "Coast guard", mentre "Real fiction" non l'ho mai visto.

marco c. ha detto...

giusto chris. anch'io mi devo rivedere kim. sia mai che ci troveremo su opinioni + simili in futuro! ah già...buon anno!!

Christian ha detto...

Buon anno!