13 novembre 2009

Lady Oscar (Jacques Demy, 1979)

Lady Oscar (id.)
di Jacques Demy – Francia/Giappone 1979
con Catriona MacColl, Barry Stokes
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Visto in divx.

Oscar François de Jarjayes, allevata come un maschio dall'inflessibile genitore, è il comandante delle guardie della regina Maria Antonietta alla raffinata corte di Versailles alla fine del diciottesimo secolo. Combattuta fra la fedeltà alla sovrana e l'amore che prova segretamente per il conte Fersen (l'amante svedese della regina), chiede il trasferimento nelle guardie francesi: qui entrerà in contatto con il mondo esterno e con gli ideali della rivoluzione, rendendosi conto delle sofferenze del popolo e partecipando – a fianco dell'amico d'infanzia André, che l'ha sempre amata – alla presa della Bastiglia. Tratto dal manga "Versailles no bara" di Ryoko Ikeda, che ha ispirato anche la celebre serie a cartoni animati, questa coproduzione franco-nipponica (girata in inglese) è una pellicola su commissione e poco ispirata, opera di un Demy già in fase calante. Comunque non è del tutto disprezzabile, almeno per le buone scenografie, i costumi e la cura dei lati più "frivoli" e romantici della storia. Se la sceneggiatura presta infatti una certa attenzione alle vicende personali e sentimentali di Oscar (ritratta come un personaggio molto fragile e insicuro, che nasconde a fatica la propria femminilità dietro le apparenze mascoline; l'elemento dominante nella coppia Oscar-André, a differenza che nel manga, è senza dubbio il secondo), meno approfondite e decisamente più superficiali sono invece quelle storico-politiche (gli eventi della rivoluzione francese sono per lo più riassunti da una voce fuori campo). D'altronde da un autore come Demy, da sempre più interessato alle tribolazioni intime e sentimentali dei suoi personaggi che al contesto sociale in cui essi vivono, c'era anche da aspettarselo: se si fosse voluto un respiro più epico e tragico, bisognava cercare altrove. Il cambiamento di Oscar, con la sua decisione di schierarsi dalla parte del popolo, seppur ampiamente anticipato, è raccontato in maniera un po' sbrigativa. E personaggi come la regina, il re e Fersen non sono che macchiette che scompaiono presto dalla storia, abbandonati prima del finale senza che ne venga mostrato il destino. Parimenti, anche figure come Jeanne (l'ambiziosa lavandaia che diventa un'arrampicatrice sociale) e sua sorella Rosalie fanno poco più che una comparsa. Il film, comunque, bene o male resta a galla per merito del tocco leggero del regista. Il finale è sicuramente la parte più debole, anche perché irrisolto: dopo l'assalto alla Bastiglia, che si compie in pochi secondi, Oscar sopravvive (a differenza che nel manga) perché la conclusione originale sembrava troppo tragica agli sceneggiatori. L'attrice che interpreta la protagonista, l'inglese Catriona MacColl, era al suo debutto (ma fu criticata perché "non abbastanza androgina"), mentre Oscar da bambina è una undicenne Patsy Kensit. Fra le scene più curiose, quella in cui Maria Antonietta vorrebbe inscenare una rappresentazione del "Barbiere di Siviglia" di Beaumarchais; fra quelle più "scandalose", la sequenza in cui Oscar si mostra a seno nudo e quella in cui – con l'intenzione di allontanare un suo pretendente (che peraltro si rivela invece più che interessato alle perversioni... non per nulla afferma di leggere Sade) – bacia sulla bocca una dama a corte, esplicitando così il sottotesto lesbico del personaggio.

4 commenti:

Vision ha detto...

decisamente meglio l'epico anime di Osamu Dezaki...

Christian ha detto...

Senza dubbio! Questo film è poco più che una curiosità; la serie animata invece, potendo anche contare sulla maggior durata, riesce a rendere giustizia a tutte le sfumature e le complessità del manga originale. E poi ci sono i disegni di Shingo Araki e la bella colonna sonora di Koji Makaino.

Spinoza ha detto...

Questa cosa che Demy ha fatto un film su Lady Oscar mi destabilizza; l'unica cosa che mi destabilizza di più è sapere che Ichikawa Kon, meraviglioso regista de L'arpa birmana e Fuochi nella pianura, ha diretto anche Topo Gigio e la guerra del missile...

Christian ha detto...

E non dimentichiamo il "Popeye - Braccio di Ferro" di Robert Altman (con Robin Williams come protagonista!) ^^

Bisognerebbe quasi fare una mini-rassegna con tutte queste perle.