25 novembre 2009

Scandalo internazionale (B. Wilder, 1948)

Scandalo internazionale (A foreign affair)
di Billy Wilder – USA 1948
con Jean Arthur, John Lund, Marlene Dietrich
***

Rivisto in DVD, con Martin.

Una delegazione di politici degli Stati Uniti giunge nella Berlino dell'imminente dopoguerra per far visita alle truppe d'occupazione alleate. Nel gruppo c'è anche una parlamentare repubblicana, integerrima e moralista, che non vede di buon occhio le relazioni sentimentali fra i soldati americani e le ragazze del posto: per distrarla ed evitarle di indagare sulla sua compagna tedesca (una cantante di cabaret che durante il regime si era compromessa con importanti gerarchi), un capitano maneggione e trafficone comincia a corteggiarla e conquista rapidamente il suo cuore... Girando direttamente a Berlino (nella prima parte del film c'è anche una sorta di "gita turistica" fra le macerie della città, all'epoca tagliata dalla versione italiana) e senza risparmiare riflessioni – nemmeno tanto fra le righe – su questioni del momento come i problemi pratici della ricostruzione, i delicati compiti delle forze alleate o le responsabilità morali dei civili coinvolti con il regime nazista, Wilder sviluppa una spumeggiante e originale commedia romantica che fonde il classico "triangolo" con il giallo a sfondo spionistico. Se il personaggio interpretato da Jean Arthur – l'inflessibile e rigida conservatrice che si dimostra vulnerabile e si lascia contagiare pian piano dalle gioie dell'amore – può ricordare la "Ninotchka" di Lubitsch, a farle da contraltare c'è una Marlene Dietrich come al solito seducente e altera, disinvolta e amoralmente cinica, che passa da un uomo all'altro a seconda delle convenienze. Ottimo cinema: d'altronde Wilder è uno di quei registi capaci di brillare anche nei lavori apparentemente minori.

Una curiosità: il motivo che John Lund fischietta la prima volta che si reca da Marlene è "Isn't it romantic?", canzone di Richard Rodgers e Lorenz Hart tratta dal bellissimo film "Amami stanotte" di Rouben Mamoulian, che Wilder evidentemente amava molto: la melodia si sentiva anche in una delle prime scene di "Frutto proibito" e la canzone verrà riutilizzata in "Sabrina".

5 commenti:

Lakehurst ha detto...

completamente d'accordo con te, ho scritto cose molto simili. quello che più mi ha colpito è il cinismo nel prendere in giro situazioni delicate com'erano quelle nella germania del 48; specie le connessioni tra la popolazione ed il nazismo... una cosa che solo wilder si poteva permettere

Christian ha detto...

Ho visto. In effetti c'è molto cinismo nel film, anche in personaggi come il colonnello interpretato da Millard Mitchell. Ma il tocco "leggero" di Wilder riesce a rendere tutto accettabile e anche accattivante.

Lakehurst ha detto...

assolutamente vero. sarò ripetitivo ma decisamente solo lui può fare film del genere

MonsierVerdoux ha detto...

uno dei pochi film di wilder che mi manca! e poi c'è marlene....credo proprio che dovrò recuperarlo!

Christian ha detto...

Fai bene! ^^