5 aprile 2009

Two lovers (James Gray, 2008)

Two lovers (id.)
di James Gray – USA 2008
con Joaquin Phoenix, Gwyneth Paltrow
***1/2

Visto al cinema Colosseo, con Daniela.

I genitori di Leonard, ragazzotto trentenne da poco uscito da una relazione finita male e assai propenso al suicidio, spingono affinché si fidanzi con la dolce Sandra, figlia di alcuni amici di famiglia con i quali il padre ha anche degli affari in corso. Ma lui si innamora della nuova vicina di casa, la problematica Michelle, tossicodipendente e che trascina a fatica una relazione con un uomo sposato. Di James Gray finora avevo visto soltanto "I padroni della notte", che mi era parso un film del tutto convenzionale e dimenticabile. Questo invece non solo è decisamente migliore, ma è una pellicola che mi ha colpito profondamente e che mi è cresciuta sempre di più nei giorni successivi alla visione. Si tratta di un lungometraggio psicologico sui difficili equilibri sentimentali di un uomo che cerca la propria felicità in un mondo dove non tutte le storie d'amore hanno un lieto fine ma dove l'importante è non rimanere solo, girato con uno stile classico e controllato. I maggiori pregi della pellicola (ispirata, pare, a "Le notti bianche" di Dostoevskij) sono proprio l'assenza di enfasi e il grande realismo nel descrivere sentimenti e stati d'animo dei personaggi, senza trascurare i lati più opprimenti e devastanti di una storia d'amore. In più ci sono alcuni sviluppi imprevedibili (fino all'ultimo non si sa come andrà a finire), una bella ambientazione (la casa di Leonard, i ristoranti, le strade e i tetti di Brooklyn) e ottimi attori (nel cast c'è anche Isabella Rossellini, la madre del protagonista). Il bravo Joaquin Phoenix ha dichiarato che si tratterà del suo ultimo film come attore, visto che d'ora in poi vorrebbe dedicarsi esclusivamente alla carriera musicale. Gran parte dei personaggi sono ebrei di origine russa, come nei precedenti film di Gray.

8 commenti:

Ale55andra ha detto...

Il precedente era ottimo dal punto di vista registico, ma zoppicante (almeno secondo me) dal punto di vista di sceneggiatura. Questo invece mi è parso davvero un grandissimo film perchè nascondeva (ma mica tanto) dietro l'apparentemente semplice triangolo amoroso, una serie di riflessioni e di considerazioni davvero molto profonde. Se "I padroni della notte" era un buon film, questo è sicuramente ottimo.

Christian ha detto...

In effetti il triangolo qui è solo un pretesto, visto che mancano anche i temi tipici del genere (come il tradimento e la gelosia): semmai abbiamo un protagonista che viene posto di fronte a una scelta: seguire il cuore (Michelle) o la mente (Sandra)? Leonard per conto suo non avrebbe nemmeno dubbi, ma alla fine sono gli altri che scelgono per lui, a dimostrazione di quanto sia difficile, e talvolta impossibile, raggiungere la felicità. In questi casi spesso non restano che due strade: arrendersi (il suicidio) o accontentarsi (accettando quello che ci viene dato): le stesse due strade seguite dai protagonisti di un altro film recente, "Revolutionary Road". Tutto questo contribuisce a rendere "Two lovers" un film incisivo e convincente dal punto di vista psicologico. "I padroni della notte", invece, non mi era parso nulla di più che un filmetto da prima serata su Italia 1.

Anonimo ha detto...

Ciao,
appena tornerò in Italia mi precipiterò a vederlo perchè Gray non è mai stato un regista banale. Ho amato molto Little Odessa e The Yard, un pò meno We Own the night che comunque per me resta un bel film. In generale quello che apprezzo di più è la relazione tra i personaggi e l'ambiente, elemento fondamentale nel cinema di Gray e motivo di ammirazione da parte di Claude Chabrol,un altro dei miei registi preferiti e come il nostro grande entomologo del cinema contemporaneo.

Un saluto

nickoftime

Christian ha detto...

L'ambiente attorno al personaggio, in effetti, è fondamentale in questo film. Prima o poi cercherò di recuperare i lavori precedenti di Gray, così mi farò un'opinione più precisa su di lui. In generale anche a me piacciono i registi "entomologi", come molti francesi e giapponesi (Shohei Imamura, per esempio...).

francesco ha detto...

gli occhi di Leonard sembravano da soli un personaggio!

Christian ha detto...

Tutto il volto di Joaquim Phoenix ha molta personalità, infatti, e come attore mi piace parecchio... Se davvero smetterà di recitare, mi dispiace.

AlDirektor ha detto...

Primo film di James Gray che vedo e da cui rimango molto colpito. Emozionante ma soprattutto intelligente e profondo. Gran bel film. Siamo d'accordo :D.

Christian ha detto...

Aggiornamento: la dichiarazione di Phoenix che avrebbe smesso di recitare faceva parte di una messinscena, organizzata dallo stesso attore e dal cognato Casey Affleck allo scopo di realizzare un falso documentario sulla sua presunta nuova carriera di cantante, "I'm Still Here". A dimostrazione di ciò, dopo l'uscita di quel mockumentary abbiamo rivisto Phoenix sia nel successivo film di Gray ("The immigrant") che in altre pellicole (come "The master" di P.T. Anderson).