Virgin stripped bare by her bachelors (Hong, 2000)
Virgin stripped bare by her bachelors (Oh! Soo-jung)
di Hong Sang-soo – Corea del Sud 2000
con Lee Eun-ju, Jeong Bo-seok
**1/2
Visto in divx, in originale con sottotitoli.
La giovane Soo-jung, assistente del regista indipendente Young-soo e sua compagna occasionale, accetta il lungo corteggiamento del ricco amico Jae-hoon e infine intreccia una relazione clandestina con lui, sorprendendolo però quando gli rivela di essere ancora vergine. La vicenda minimalista, narrata con uno stile che deve molto alla Nouvelle Vague e in particolare a Godard (fotografia in bianco e nero, storia divisa in capitoli con tanto di titoletti e numeri in sovrimpressione sullo schermo, ritmo dilatato, situazioni realistiche, dialoghi che danno l'impressione di essere improvvisati), non è particolarmente interessante in sé ma viene ravvivata dalla trovata che caratterizza in maniera indelebile il film, anche a rischio di un astratto formalismo: la molteplicità dei punti di vista, o per meglio dire dei ricordi e delle percezioni (un aspetto che ha spinto alcuni critici ad avanzare un paragone – forse azzardato – con "Rashomon"). Il titolo internazionale è ispirato a un'opera del surrealista Marcel Duchamp, "The bride stripped bare by her bachelors, even", e proprio come quella la pellicola è divisa in due metà. A un certo punto si ricomincia dall'inizio e riassistiamo agli stessi eventi, visti però dal punto di vista di Soo-jung (mentre all'inizio il protagonista era Jae-hoon). Molti particolari (dialoghi, situazioni, oggetti, stati d'animo) sono però differenti: come in ogni relazione, i due amanti ricordano infatti le cose in maniera diversa e spesso in contraddizione fra di loro. Il tutto dà una patina di maggior realismo alla vicenda, visto che è normale che due persone diverse percepiscano in maniera differente le esperienze comuni, a seconda della propria sensibilità, oppure che tendano a mischiarle e a confonderle nei propri ricordi. Anche la regia contribuisce a questo effetto, variando le inquadrature o capovolgendo i rapporti di campo e controcampo quando deve riproporre i medesimi episodi. E alla fine lascia lo spettatore nel dubbio su come si siano veramente svolti i fatti e sui reali contorni delle personalità dei due protagonisti.
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