Crisi (Ingmar Bergman, 1946)
Crisi (Kris)
di Ingmar Bergman – Svezia 1946
con Inga Landgré, Dagny Lind
**1/2
Visto in DVD, in originale con sottotitoli.
Si tratta del primissimo film di Bergman, e non è niente male. Già attento al lato più intimo e psicologico dei suoi personaggi, il regista svedese mette in scena una vicenda minimalista e corale che solo apparentemente è incentrata sul confronto fra la vita moderna nella grande città e quella, più tradizionale, nella campagna. La diciottenne Nelly vive infatti in un tranquillo paesino di provincia, dove sin dalla nascita è stata affidata dalla madre Jenny a un'altra donna, l'insegnante di pianoforte Ingeborg, che l'ha allevata come se fosse sua figlia. Quando Jenny, ora proprietaria di un salone di bellezza in città, torna in paese per riprenderla con sé, tutti i personaggi che gravitano intorno alla ragazza si ritrovano a fronteggiare una "crisi". Sia Jenny sia il suo compagno Jack, un giovane gigolò nichilista, vedono in Nelly una sorta di "ancora nella realtà", una persona di cui hanno bisogno per non sentirsi soli. E la stessa Ingeborg, fra l'altro gravemente malata, teme di non essere diversa da loro e inizia a provare dei forti sensi di colpa: vuole tenere Nelly con sé per il bene della ragazza o per una propria esigenza mai confessata? Di fronte a personaggi complessi e contraddittori (Jack, pur se gigolò di professione, è "innamorato di sé stesso"; Jenny, pur mantenendo economicamente sia Jack sia Nelly, emotivamente "vive a spese degli altri"; Ingeborg, pur affettuosa e disinteressata, viene accusata di "prendere senza mai dare"), all'ingenua ma autentica Nelly non resta altro che tornare al punto di partenza e all'unica persona che l'ama e la desidera per com'è, senza secondi fini, vale a dire il giovane studente Ulf, innamorato di lei, che l'ha aspettata per tutto il tempo.
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