19 ottobre 2019

1492 - La conquista del paradiso (R. Scott, 1992)

1492 - La conquista del paradiso (1492: Conquest of Paradise)
di Ridley Scott – Francia/Spagna/USA/GB 1992
con Gérard Depardieu, Sigourney Weaver
*1/2

Rivisto in DVD.

Realizzato per il 500° anniversario della scoperta dell'America, un biopic su Cristoforo Colombo che racconta i suoi viaggi, l'approdo su quelle che credeva essere le coste orientali dell'India e il tentativo di stabilire le prime colonie d'oltremare. Semplicistico, lineare e mai emozionante (anche perché privo di qualsiasi sottigliezza), il film è un polpettone informe e senza guizzi, con una sceneggiatura scolastica, una ricostruzione storica romanzata e stereotipata e una regia di maniera. Inoltre, pur sfiorando il tema del "paradiso perduto" (l'arrivo degli spagnoli in America porta ben presto la morte, la violenza e la barbarie, insanguinando quello che sembrava un luogo idilliaco), i fari della vicenda restano sempre puntati sulla figura – in fondo non così interessante – di Colombo, ritratto in modo vago come idealista e ambizioso al tempo stesso: e manca una seria e sincera riflessione su quelle che saranno davvero le conseguenze del suo viaggio, soprattutto per le popolazioni indigene (ma questa è un'altra storia). Realizzato come co-produzione internazionale (e si vede dal cast: oltre a Gérard Depardieu come protagonista e Sigourney Weaver come regina Isabella, ci sono anche Tchéky Karyo, Armand Assante, Fernando Rey, Michael Wincott e Ángela Molina), il film rappresenta l'inizio del periodo meno ispirato e brillante della carriera di Ridley Scott, che, messosi alle spalle i suoi capolavori, di fatto non tornerà mai più ai livelli precedenti (pur firmando ancora alcuni occasionali successi di pubblico – vedi "Il gladiatore" – e di critica – vedi "Sopravvissuto - The martian"). La cosa migliore del film, oltre alle interpretazioni e alla splendida fotografia "pubblicitaria" di Adrian Biddle (le navi che veleggiano al tramonto, o la luce del sole che si riflette sulle onde), rimane senza dubbio la colonna sonora di Vangelis (alla seconda collaborazione con Scott dopo "Blade runner"), con il suo tema enfatico e corale ispirato alla "Follia" medievale. Anche la Weaver aveva già lavorato con il regista (in "Alien").

2 commenti:

Alessandra ha detto...

Uno dei pochi che riesce ad alternare boiate incredibili a film miracolosi. Inspiegabile...

Christian ha detto...

Purtroppo è vero: a Ridley Scott sono affezionato perché è stato forse il primo regista (insieme a Kubrick e Spielberg, forse) di cui, da piccolo, mi ero appuntato il nome quando mi sono reso conto che molti dei film che mi piacevano portavano la stessa firma... Ma nel corso degli anni ha realizzato film bellissimi e porcherie inguardabili. È un perfetto esempio di regista che non si interessa della qualità dello script e che si concentra solo sull'aspetto visivo (e fotografico) delle pellicole.